Guy Carpenter ha pubblicato un nuovo report che analizza la divergenza dei modelli di rischio cyber. Lo studio rileva che la dimensione del fatturato rimane il fattore chiave di questa divergenza, in quanto è strettamente legata ai principali tipi di perdita informatica, tra cui l’interruzione dell’attività o il ripristino dei dati. Al contrario, il settore industriale e il Paese di residenza sono fattori meno importanti.
“In futuro, i modelli di catastrofe informatica saranno sempre più utilizzati per la gestione del rischio aziendale e a fini normativi”, afferma Erica Davis, co-responsabile globale del settore cyber insurance. “Sarà inoltre fondamentale per tutti gli operatori del mercato comprendere gli impatti sulla divergenza e sulle stime di perdita prodotte dai modelli di catastrofi informatiche al momento di stabilire le proprie tolleranze di rischio interne”, aggiunge.
Fonte: Füture