Gli assicuratori di Nord Stream, nella loro difesa scritta in una causa depositata presso l’Alta Corte di Londra, hanno negato che le loro polizze coprano i gasdotti danneggiati dalle esplosioni del 2022 perché i danni sono stati causati dalla guerra.
Nord Stream chiede più di 400 milioni di euro ai suoi assicuratori per le esplosioni che hanno rotto i gasdotti destinati a trasportare il gas russo in Germania.
Nella causa sono stati citati come imputati i Lloyd’s Insurance Company e Arch Insurance, secondo quanto riporta Reuters.
Sia la Svezia – che a febbraio ha abbandonato le indagini – sia la Germania hanno trovato tracce di esplosivo in relazione all’incidente che ha provocato la rottura dei gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2, suggerendo che si sia trattato di un atto deliberato.
Nella loro difesa scritta, datata 8 aprile e riportata per la prima volta dal quotidiano Kommersant giovedì, gli assicuratori hanno affermato che la polizza di Nord Stream non copre i danni “direttamente o indirettamente” derivanti da guerra, azioni militari o detonazione di esplosivi. Gli assicuratori hanno inoltre dichiarato che la polizza non copre i danni avvenuti “per ordine di un governo”.
Gazprom, che ha costruito i gasdotti, Nord Stream AG, Lloyd’s e Arch non hanno risposto immediatamente alle richieste di commento.
La Russia e l’Occidente, ai ferri corti per il conflitto tra Mosca e l’Ucraina, si sono puntati il dito a vicenda. Ciascuno ha negato qualsiasi coinvolgimento e nessuno si è assunto la responsabilità.