Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Whistleblowing a perimetro ampio. Le aziende del settore privato, oltre ai dipendenti in forza ed ai collaboratori, dovranno garantire la tutela anche ai lavoratori subordinati, agli apprendisti, ai lavoratori autonomi, ai liberi professionisti e ai consulenti, ai volontari ed ai tirocinanti (anche non retribuiti), agli azionisti, a coloro che esercitano funzioni di amministrazione, direzione, controllo, vigilanza o rappresentanza (anche qualora tali funzioni siano esercitate in via di mero fatto) e a tutti i soggetti che lavorano sotto la supervisione e direzione di appaltatori, sub-appaltatori e fornitori. Lo prevede il dlgs n. 24/2023 con il quale il legislatore italiano ha recepito la Direttiva (UE) 2019/1937 (c.d. Direttiva Whistleblowing). La norma sarà efficace a partire dal 15 luglio 2023 o dal successivo 17 dicembre per le aziende che hanno impiegato una media di lavoratori subordinati fino a 249, nonché per quelle che hanno adottato il modello organizzativo previsto dal dlgs 231
Ifattori di rischio coinvolgono anche il caso in cui sia stato previsto che l’intervento venga realizzato mediante il ricorso al partenariato pubblico-privato. Infatti, anche in tale ipotesi parte del finanziamento dell’investimento viene ottenuto facendo ricorso al mercato creditizio. Il partenariato pubblico-privato era stato indicato dal Pnrr quale forma di catalizzatore di risorse finanziarie private, ulteriori rispetto a quelle stanziate dall’Unione europea, per assicurare il raggiungimento degli obiettivi del Piano. Era stato osservato nel Piano che “in via prudenziale, non si tiene conto esplicitamente della possibilità che i fondi del Pnrr vengano utilizzati per sostenere oppure attrarre investimenti privati attraverso il mercato, ad esempio tramite forme di partenariato pubblico-privato, contributi a progetti di investimento, prestiti o garanzie. In tal caso l’impatto sarebbe stato ben maggiore per l’operare di un effetto leva”. Tuttavia, l’incremento del costo del denaro rappresenta un ostacolo anche al coinvolgimento dei privati nell’attuazione del Pnrr, poiché elemento caratterizzante dell’istituto è, fra l’altro, anche il rischio di finanziamento dell’intervento (e quindi l’obbligo di reperimento della provista finanziaria), che deve essere allocato in capo al partner privato: in tale prospettiva, è evidente che l’incremento dei tassi di interesse determina un inevitabile innalzamento del citato rischio, potendo per l’effetto disincentivare il coinvolgimento degli operatori economici.
Un italiano su due nel corso del 2022 ha effettuato acquisti online. Continua a crescere, infatti, l’utilizzo del commercio elettronico per acquisire prodotti e servizi, considerato che lo scorso anno il 48,2% della popolazione dai 14 anni in su ha usato internet per fare acquisti. Ad attestarlo è l’indagine “Cittadini e Ict 2022” condotta da Istat, secondo cui circa un terzo del campione coinvolto (32,3%) ha ordinato o comprato merci o servizi nei tre mesi precedenti l’intervista; il 10,6% nel corso dell’anno e il 5,3% più di un anno prima. In particolare, sono più propensi a comprare online gli uomini (52,4%, il 44,4% delle donne), i residenti nel Nord (52,8%, il 40,3% del Mezzogiorno) e, soprattutto, i giovani tra i 20 e i 24 anni (75,7%). Tra il 2020 e il 2021 si è registrato un incremento di 6,5 punti percentuali per quanto riguarda il ricorso al commercio elettronico, grazie all’aumento di utenti che hanno effettuato almeno un acquisto online nei tre mesi precedenti l’intervista (dal 27,3% nel 2020 al 34,8% nel 2021).
Luci e ombre sul mercato immobiliare italiano. Crisi energetica, tensioni geopolitiche e rialzo dei tassi di interesse hanno messo a dura prova la tenuta del settore del real estate tricolore, dopo il rally del mattone registrato nel periodo post-Covid. Una situazione già molto grave, accresciuta nei giorni scorsi dalla crisi finanziaria che sembra destinata a dare un ulteriore colpo di grazia al rilancio del comparto. Non soltanto per le transazioni corporate ma anche nel comparto residenziale. «Il crescente fabbisogno di credito delle famiglie italiane si scontra con un orientamento delle politiche di erogazione da parte delle banche più prudente e selettivo, con l’obiettivo di tenere sotto controllo la rischiosità del comparto», hanno avvertito gli analisti di Nomisma.
Le aziende, sempre più attente a generare valore e profitti, riducendo nello stesso tempo l’impatto ambientale secondo un modello sostenibile di crescita, si affidano sempre più spesso ai servizi di consulenza sulla sostenibilità. Si tratta di un mercato che, a livello globale, come rilevato da un recente studio pubblicato da Growth market reports, raggiungerà, entro la fine del 2031, i 14,1 miliardi di dollari di valore, con un tasso di crescita annuale del 5,4% rispetto agli 8,8 miliardi di dollari fatti registrare nel 2022 (+60,2%). Un incremento spinto da diversi fattori tra i quali figurano una maggiore consapevolezza ambientale, una crescente attenzione per l’inclusione sociale e l’impatto delle sempre più stringenti normative governative sulla tutela dell’ambiente e degli ecosistem
L’Italia è al secondo posto, dietro la Germania, per le perdite economiche causate da eventi climatici estremi negli ultimi quarant’anni. L’agricoltura italiana denuncia quest’anno 6 mld di danni per la siccità che, presumibilmente peggiorerà nei prossimi mesi. Il governo deve rapidamente finalizzare i Piani nazionali previsti perché ci sono in ballo molti posti di lavoro
Dal Pnrr arriverà una spinta forte alla nuova sanità. Digitalizzazione, fascicolo elettronico e cura territoriale sono solo alcuni degli elementi contenuti nella Missione 6 del Piano. «Il nostro dovere è costruire una piattaforma digitale insieme a medici e cittadini, in modo che il fascicolo sanitario 2.0 non sia solo un immagazzinamento di referti, ma un sistema di connessione di dati strutturati utili per il paziente e le strutture», spiega Elena Bottinelli, capo della digital transformation e transition del Gruppo Sandonato, ceo del San Raffaele e del Galeazzi. Un ostacolo da superare è il digital divide, anche se «durante la pandemia le persone hanno accolto bene i servizi digitali, su cui si baseranno le cure a domicilio», dice Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva. Questo divario riguarda anche la capacità di leggere i dati della prestazione sanitaria da parte dei pazienti: «Perciò abbiamo spinto per inserire nel Pnrr il progetto del “Portale della trasparenza”, che rende accessibili per tutti questi dati in forma semplificata», dice Giulio Siccardi, direttore Uoc Sistemi informativi, patrimonio, gestione della logistica e provveditorato, portale della trasparenza di Agenas.
- Responsabilità del produttore, quesito alla Corte Ue
Con l’ordinanza interlocutoria 6568 del 6 marzo 2023, la Cassazione ha rimesso alla Corte di giustizia Ue una questione relativa all’individuazione dei limiti di estensione al fornitore della responsabilità del produttore per danno da prodotto difettoso. Nella vicenda, un consumatore, coinvolto in un incidente, cita in giudizio la società che distribuisce in Italia il modello di auto di sua proprietà e ne chiede la condanna al risarcimento dei danni subiti, lamentando il mancato funzionamento dell’air bag. Nel costituirsi, la società italiana eccepisce di essere mero “fornitore” e indica quale effettivo “produttore” dell’auto un’altra società con sede in Germania, appartenente allo stesso gruppo industriale.
- Limiti alla responsabilità degli ex soci: tre soluzioni al vaglio della Cassazione
Saranno presumibilmente le Sezioni unite della Corte di cassazione – per effetto del rinvio operato dall’ordinanza 7425 depositata lo scorso 14 marzo – a stabilire qual è il ruolo, nell’ambito del contenzioso tributario, della limitazione di responsabilità del socio di società di capitali cessate. Responsabilità che è fissata dall’articolo 2495 del Codice civile nella somma eventualmente riscossa in base al bilancio finale di liquidazione e che l’articolo 36 del Dpr 602/1973 estende al danaro e altri beni loro assegnati nel periodo di liquidazione o nei due anni precedenti.
- In arrivo l’equo compenso: varrà solo per 78mila soggetti
Sono poco meno di 80mila le aziende e le pubbliche amministrazioni alle quali si applicherà l’equo compenso verso tutti i professionisti e i consulenti. Senza contare che banche e assicurazioni già tenute al rispetto dei parametri rientrano, di fatto, nel perimetro dei 78mila soggetti per le loro dimensioni.