Tris di interventi sulla sicurezza, contenuti nella bozza del decreto Lavoro, per un totale di quasi 11 milioni di soggetti. I primi due riguardano la scuola. Con una norma si conferma l’impegno assunto dal governo nei mesi scorsi, e si crea un fondo per l’indennizzo dell’infortunio mortale durante lo svolgimento delle attività formative. Ad annunciarlo era stato il ministro del Lavoro, Marina Calderone. La dotazione finanziaria del Fondo per il 2023 sarà di 10 milioni, così da poter rispondere alle richieste per eventi occorsi dal 1° gennaio 2018, data di entrata in vigore della disciplina che regola l’alternanza scuola-lavoro (decreto 3 novembre 2017, n. 195). Due, invece, i milioni destinati al Fondo per ciascun anno a partire dal 2024. A essere assicurati saranno gli studenti di ogni ordine e grado, anche privati, compresi quelli impegnati in percorsi di istruzione e formazione professionale, e gli universitari. Secondo la bozza di relazione tecnica nel 2021 ci sono state 256 denunce di infortunio di studenti impegnati in percorsi di scuola-lavoro, si è saliti a 2.103 nel 2022. I casi mortali purtroppo sono stati 1 nel 2021, 2 nel 2022. L’indennizzo alle famiglie, tra l’altro, potrà essere cumulato con l’assegno una tantum corrisposto dall’Inail per gli assicurati (articolo 85 del Dpr 1124/1965).
Già da quest’anno anche per i cosiddetti lavoratori precoci ci saranno tre finestre d’uscita verso il pensionamento anticipato, invece delle attuali due. E saranno tutte corrispondenti a quelle previste per l’Ape sociale. Ma questa non è la sola novità in materia previdenziale inserita nella bozza del decreto Lavoro. Che non contiene l’allentamento dei requisiti per l’accesso a Opzione donna, introdotti dall’ultima legge di bilancio.
Ben 169 fondi interni assicurativi. È una vera galassia il mondo delle unit linked Eurovita, un unicum figlio della cristallizzazione delle varie acquisizioni operate dal fondo chiuso Cinven negli ultimi anni (sono state infatti acquistate quattro società, oltre alla storica Eurovita, Ergo Previdenza, Old Mutual e Pramerica). Ma soprattutto frutto della miriade di contratti distributivi intessuti nell’ultimo decennio: 61 accordi di bancassurance e 95 accordi distributivi con reti (per 6.500 consulenti e più di mille sportelli). Anche per questi asset dunque sarà difficile sbrogliare la matassa in caso di divisione della compagnia tra i primi cinque gruppi assicurativi. A fine 2022 il patrimonio delle unit linked era pari a 5,3 miliardi di euro a cui va aggiunta la componente di ramo III inserita nelle polizze ibride. In buona parte si tratta di fondi esterni selezionati tramite la piattaforma che il gruppo Eurovita ha messo a disposizione di molte banche e reti di consulenti. Si tratta di un tool ereditato dalla ex Old Mutual (operativa in precedenza con il nome di Skandia).