Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Ieri, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, c’è stata una nuova riunione interlocutoria coordinata dal ministero dell’Economia che ha visto la partecipazione delle banche distributrici delle polizze per discutere dell’ultima ipotesi di piano di salvataggio avanzata dalla compagnie coinvolte, ovvero Poste Italiane, Intesa Sanpaolo, Generali, Unipol e Allianz, con un documento circolato negli ultimi giorni. Lo scenario proposto dalle assicurazioni sarebbe quello di un trasferimento di tutti i portafogli vita di Eurovita ai cinque gruppi assicurativi sia le gestioni separate, che hanno riserve per circa 9 miliardi sia le unit linked, che rappresentano masse per circa 6 miliardi. In pratica il marchio della compagna scomparirebbe e i sottoscrittori delle polizze si ritroverebbero a interloquire con uno dei grandi gruppi assicurativi che si spartirebbero in parti uguali i portafogli di Eurovita.
I governi di tutto il mondo devono fare i conti con il crescente invecchiamento della popolazione globale. In assenza di azioni politiche volte a contenere la crescita della spesa entro il 2060 il debito pubblico netto mediano salirà al 102% del pil nelle economie avanzate e al 155% del pil in quelle emergenti. Ad attestarlo è l’indagine di S&P Global Ratings «Global Aging 2023: The Clock Ticks», che analizza le potenziali implicazioni dell’invecchiamento della popolazione sul debito dei Paesi, individuandone le cause, gli effetti e i possibili scenari. Secondo l’analisi di S&P Global Ratings, l’impatto della pressione demografica sulla spesa dei governi inizierà, in media, a peggiorare i bilanci fiscali all’inizio degli anni 2030 e ad erodere costantemente la posizione di bilancio nei prossimi decenni. Al 2060 si prevede che la spesa sanitaria stimata per i Paesi avanzati salirà al 7,8% del pil, affiancata da una crescita della spesa pensionistica che raggiungerà il 9,5%. Si tratta di uno scenario che, senza adeguate riforme delle politiche fiscali demografiche, porterebbe un Paese avanzato a registrare un deficit di bilancio del 5,6% del pil (15,9% per i Paesi emergenti).
Per le imprese italiane la gelata del credit crunch è sempre più concreta. Secondo i dati di Bankitalia, a febbraio i crediti alle aziende sono diminuiti dello 0,5%, a fronte di una variazione nulla a gennaio. Per ritrovare un calo superiore allo 0,5% bisogna tornare indietro di tre anni, al febbraio 2020, quando – nei giorni in cui era scoppiata la pandemia – avevano registrato un crollo dell’1,2%. La contrazione è confermata anche dai numeri del Fondo Pmi: a marzo la caduta dei finanziamenti garantiti è stato del 46% in termini di numero di domande e del 52% in termini di importo. Anche se il livello resta nettamente più alto rispetto al periodo pre-pandemia, è evidente come vi sia stata una restrizione cospicua nella possibilità di accesso al credito.
Non si arresta la corsa dei tassi di interesse sui mutui e sui prestiti in seguito agli aumenti dei tassi di interesse effettuato dalla Banca Centrale Europea. Nel corso del mese di febbraio i tassi di interesse sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie (Taeg) sono arrivati al 4,12%. Un ennesimo aumento rispetto al tasso del 3,95% registrato a gennaio. Nell’ultimo rapporto Banche e Moneta, Bankitalia ha evidenziato anche una crescita del tasso sulle nuove erogazioni di credito al consumo, che si è collocato al 9,88%, rispetto al 9,79% del mese precedente. I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono pari al 3,55% (3,72% nel mese precedente), quelli per importi fino a 1 milione di euro sono del 4,39%, mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si posizionano al 3,04%. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono invece pari allo 0,54% (dallo 0,49% nel mese precedente), rileva l’istituzione di via Nazionale.
Il rischio climatico e ambientale rimane una delle aree più attentamente monitorate da parte dei regolatori bancari europei. Entro il 31 marzo tutte le banche italiane (“significant” e “non significant”) hanno dovuto presentare alla Vigilanza i propri piani di azione in questo ambito. Il processo si è svolto in diversi scaglioni e, sia per gli istituti “non significant” (quelli cioè monitorati direttamente da Banca d’Italia) sia per gli intermediari non bancari (quelli cioè attivi in factoring, leasing, consumer finance, pagamenti e gestione del risparmio) si è trattato del primo confronto diretto con il regolatore. Le banche vigilate da Bce invece hanno dovuto fornire al regolatore un secondo aggiornamento, dopo il primo piano predisposto nel 2021 e il successivo aggiornamento dello scorso anno.
Ormai è chiaro, le nuove tecnologie andranno a riscrivere il mondo del lavoro, costringendo tutte le industry, compresa quella assicurativa, a reinventarsi per non essere soggiogate dalle tecnologie emergenti. Sintomo di questo fenomeno sono i recenti licenziamenti messi in atto dalle big tech. L’avvento dell’intelligenza artificiale, che sembra davvero poter sostituire l’essere umano in tanti suoi compiti, inizia a fare paura (mi riferisco al fenomeno ChatGpt), ma non andrà a sopprimere il contributo dell’essere umano, solo a riscriverlo. La sfida che abbiamo di fronte è proprio quella di adeguare le nostre competenze ai nuovi strumenti di cui possiamo dotarci. Artificial Intelligence, data analytics e robotic process automation hanno fatto passi da gigante negli ultimi mesi accelerando la rivoluzione tecnologica in atto. È evidente che il progresso corre più veloce della formazione delle risorse, portando le aziende a dover muoversi in fretta per arruolare professionisti già competenti. La transizione digitale rischia di lasciare indietro le compagnie assicurative. Se nel Report Competenze, realizzato dall’Italian Insurtech Association solo lo scorso anno, ci auspicavamo che entro il 2024 sarebbero stati inseriti 7 mila profili specializzati in tecnologie, oggi sarà necessario reclutare 13 mila risorse.
Brokerfid è appena nata ma ha già una dote di 7 miliardi di euro ed è pronta a crescere ancora. Si tratta della nuova società di brokeraggio assicurativa frutto dall’alleanza tra Unione Fiduciaria e il broker internazionale Wtw. La più grande società fiduciaria italiana, con 18,5 miliardi di beni amministrati, ne controlla in particolare l’80% del capitale, mentre Wtw, Willis Towers Watson, detiene il restante 20% delle azioni. Già oggi Unione Fiduciaria opera con tutte le maggiori compagnie specializzare nel private life insurance.
Aon Italia chiude il 2022 in crescita e ospita, per la prima volta in Italia, nella sede di Milano, l’executive board Emea. L’evento ha visto la partecipazione di Eric Andersen, presidente di Aon plc, di Eduardo Davila, ceo Emea, e di tutti i country leader della regione Emea nonché dei responsabili delle varie linee di business. Per quanto riguarda il bilancio Aon Italia ha registrato nel 2022 ricavi per 243 milioni di euro, in crescita dell’11% (+23,8 milioni) rispetto al 2021, sia in relazione ai servizi offerti ai clienti consolidati (97% di retention rate), sia grazie a oltre 33 milioni di new business, confermandosi il broker numero 1 in Italia per volumi, premi intermediati (oltre 3 miliardi) e clienti.

Gli agricoltori italiani che dal 2023 subiscono danni alle colture per effetto di gelate, siccità ed alluvioni (i cosiddetti eventi catastrofali) sono tenuti a presentare una manifestazione di interesse per la denuncia del sinistro, se intendono incassare i risarcimenti da parte del fondo AGRI-CAT. Lo prevede la circolare n. 1 del 6 aprile 2023 pubblicata sul sito del Masaf, dove sono fornite tutte le necessarie istruzioni agli agricoltori, agli organismi pagatori, ai consorzi di difesa ed alle regioni. La denuncia di sinistro è presentata dall’agricoltore utilizzando un’apposita funzionalità che sarà messa a disposizione nell’ambito del SIAN. In attesa dell’entrata a regime del portale istituzionale, l’istanza va trasmessa all’indirizzo pec: agricat@legalmail.it, utilizzando il facsimile allegato alla circolare. La comunicazione va mandata all’organismo pagatore competente per territorio, indicando i dati identificativi dell’azienda, i comuni nei quali sono ubicate le superfici agricole danneggiate, con la distinzione per tipologia di avversità che si è verificata e per prodotto colpito.La manifestazione di interesse deve essere obbligatoriamente perfezionata con la successiva presentazione di una denuncia di sinistro, secondo le procedure informatiche che saranno rese disponibili dal fondo AGRI-CAT nel SIAN.
La proposta di legge sull’equo compenso per le prestazioni professionali (338-B) ha completato ieri pomeriggio il suo «giro di boa» parlamentare: con 243 «sì», nessun voto contrario e l’astensione dei 59 deputati del Pd, il provvedimento di FdI e Lega è, infatti, stato licenziato definitivamente. E, al plauso della variegata rappresentanza del lavoro autonomo, appagata perché è stata così «integrata e migliorata» la disciplina che era stata «approvata nel 2017» su impulso del centrosinistra, «rendendone più incisiva ed operativa l’applicazione», si associa, però, una generale richiesta di apportare alcune modifiche, in seguito, per giungere al «completamento del principio» della giusta remunerazione per i servizi resi alla clientela pubblica e privata.
Non commette alcun reato l’avvocato che influenza il cliente a tal punto da spingerlo a fare causa, in questo caso una civile di risarcimento piuttosto che penale. E non basta: sussiste invece l’esercizio abusivo per l’attività stragiudiziale, svolta senza titolo, propedeutica al contenzioso. La Cassazione, sentenza 15423/2023, ha accolto il ricorso di un legale che aveva spinto una donna a far causa civile per il risarcimento da malasanità e non quella penale. La signora, fragile per la morte del marito, aveva accettato ma poi lo aveva denunciato accorgendosi di essere stata raggirata. La VI sezione penale ha smontato l’intero impianto accusatorio spiegando che gli addebiti al legale consistevano nell’aver tentato di costringere la cliente a proporre una causa civile, piuttosto che adire la via penale, come questa desiderava, e, dopo che le fu revocato il mandato, nell’aver tentato di costringerla a pagare somme di denaro non dovute e sproporzionate rispetto all’attività svolta.
Al via la presentazione delle istanze per richiedere la rateizzazione dei costi energetici sostenuti delle imprese fino al 31 marzo 2023. Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 85 dell’11 aprile 2023 del decreto interministeriale (Mimit-Mase) del 3 marzo 2023 è stata data attuazione all’art. 3 del decreto legge n. 176/2022 (decreto Aiuti quater) che consente la dilazione fino a 36 mesi delle bollette gravate dai costi causati dalla crisi russo ucraina. Il provvedimento stabilisce inoltre che è il fornitore dell’utenza ad essere tenuto a verificare i consumi e i relativi costi di energia e gas che possono essere rateizzati.  L’istanza dell’impresa deve essere corredata dai seguenti documenti: a) una dichiarazione di disponibilità di un’impresa di assicurazione a stipulare una copertura assicurativa sul credito rateizzato accompagnata dalla garanzia Sace; b) una dichiarazione di impegno al pagamento dei corrispettivi della bolletta che non costituiscono oggetto di rateizzazione entro cinque giorni dall’accoglimento dell’istanza.
OpenaAI, la società statunitense sviluppatrice di questa IA, entro il 30/4/ 2023, deve riscrivere le informative, cominciare a raccogliere i consensi degli interessati o usare motivatamente altri presupposti e realizzare procedure per rettificare o cancellare i dati elaborati in maniera inesatta e bloccare i trattamenti di chi si oppone; entro il 15/5/2023 deve realizzare una campagna informativa sulle sue attività; entro il 30/9/2023 deve bloccare l’accesso ai bambini sotto i 13 anni e chiedere il consenso dei genitori per i minorenni ammessi. È quanto prescritto dal Garante con il provvedimento n. 114 dell’11 aprile 2023. Ma vediamo di illustrare i dettagli della vicenda.
Nel 2022 il 7% del totale di finanziamenti richiesti per l’acquisto di un’abitazione è stato rappresentato dai c.d. mutui verdi, pensati per acquistare case ad elevata prestazione energetica o a sostenere interventi di riqualificazione, come rivelano i dati dell’osservatorio congiunto Facile.it e Mutui.it che saranno diffusi oggi e che ItaliaOggi è in grado di anticipare.

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Il fragore richiama l’attenzione di alcuni addetti alla manutenzione che stanno lavorando a pochi metri di distanza. A terra ci sono tre corpi. Uno dà ancora segni di vita. «Era schiacciato dal cestello della gru che è venuto giù», racconta un testimone davanti al braccio meccanico mozzato che punta ancora verso l’alto, mentre l’arancione della gabbia a terra risalta dietro a un cumulo di rami. Mancano pochi minuti alle 10: la piattaforma aerea cede di schianto. È un volo di quasi venti metri. All’arrivo dei soccorsi al golf club «Le Rovedine», a Noverasco, frazione di Opera, comune alle porte di Milano, si contano due morti. Sono il 69enne Dario Beria e il 51enne Angelo Giovanni Zanin. Il terzo operaio — il 21enne C.G., di Casteggio, nel Pavese, in praticantato per imparare le tecniche di potatura aerea — viene estratto dai vigili del fuoco da sotto il cestello accartocciato ed elitrasportato d’urgenza all’ospedale milanese di Niguarda. È in condizioni gravissime. Il ragazzo ha riportato pesanti traumi e fratture alla testa, al torace, alle gambe e a un braccio. È uno dei tre incidenti mortali sul lavoro di giornata. Poche ore dopo, un operaio di 24 anni muore precipitando da un cantiere per la ristrutturazione di una chiesa a Teramo. E poi, ancora, un boscaiolo 33enne perde la vita schiacciato da un albero a Lussi, nel Cosentino

La marcia di avvicinamento a Quota 41 in versione secca sarà lenta. È di fatto quello che mette nero su bianco il governo nel Def approvato dal Consiglio dei ministri di lunedì. Anche il prossimo anno, dunque, le uscite anticipate, al netto del cosiddetto canale contributivo previsto dalla legge Fornero che consente il pensionamento con 42 anni e 10 mesi di versamenti (41 anni e 10 mesi per le donne) a prescindere dall’età, saranno vincolate a una soglia anagrafica. Che, al momento, con Quota 103 è fissata a 62 anni (con 41 anni di contributi). E l’andamento a ritmo sostenuto della spesa previdenziale non sembra certo incoraggiare un abbassamento dell’asticella. Anche perché i conti pensionistici risentono ancora oggi dei meccanismi fin troppo generosi del passato. All’inizio di quest’anno il 17,4% degli oltre 17,7 milioni di assegni pensionistici erogati dall’Inps era destinato a soggetti con un’età inferiore ai 64 anni, ovvero quasi uno su sei. E addirittura risultava in pagamento a soggetti con meno di 59 anni il 10,3% dei trattamenti: oltre 1,8 milioni, comprese le prestazioni pensionistiche agli invalidi civili.