Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Sembra si stia manifestando il risveglio di un forte interesse per le assicurazioni e, soprattutto, per la «bancassurance». Nella settimana due eventi sono attesi con particolare interesse: l’assemblea annuale delle Generali, il 29 aprile, e quella della Popolare di Sondrio (di recente trasformata in spa) del successivo giorno 30.
Il private equity italiano supera l’esame di maturità del primo trimestre e riesce, in un contesto di investimento negativo per la maggior parte dei mercati quotati, a muoversi in decisa controtendenza. Tra gennaio e marzo l’industria ha registrato 81 investimenti: un nuovo massimo trimestrale, che si confronta col precedente record da 66 deal dello scorso anno.
Anche i tedeschi di Deka Investment si schierano dalla parte del ceo Philippe Donnet per l’assemblea di venerdì 29 che dovrà votare il nuovo board di Generali. Investitori accreditati per lo 0,1% del Leone che mandano un nuovo segnale che gli internazionali sono dalla parte della lista del consiglio mentre sostengono che il progetto alternativo, presentato da Francesco Gaetano Caltagirone, che come ceo propone l’ex manager di Generali, Luciano Cirinà «manchi di chiarezza», come dichiarato ieri dal responsabile della corporate governance di Deka, Ingo Speich. Nei giorni scorsi già il fondo sovrano norvegese Norges (con il suo 1,5%) si era detto a favore della continuità, aggiungendosi ad altri grandi fondi Usa, da Union Investments a Calpers, da Sba Florida a Bci, da Cpp Investment Board a Ers del Texas, come sottolineato dallo stesso ceo Donnet nell’intervista rilascita a MF-Milano Finanza sabato 23.
Tra frenata del turismo per il covid e aumento dei danni provocati dalle grandinate per il maltempo, il 2021 è stato particolarmente provante. Nobis Assicurazioni è riuscita comunque a chiudere l’anno con un aumento dei premi del 25% a 375 milioni, un utile raddoppiato da 8 a 16 milioni e un Roe stabile al 22,3%. Risorse che la compagnia ha deciso di non distribuire tra i soci, ma accantonare per nuove possibili operazioni straordinarie, come racconta a MF-Milano Finanza il presidente di Nobis Assicurazioni, Alberto Di Tanno, che è anche il primo azionista con circa l’80%, seguito dall’amministratore delegato Giorgio Introvigne (con circa il 9%) e da Investimenti Industriali (5%) a sua volta partecipata dalla Lamse di Andrea Agnelli.
«Banca Generali è un asset importante per il gruppo grazie alle sue ottime performance»: lo ha spiegato la compagnia rispondendo ai quesiti degli azionisti in vista dell’assemblea di venerdì prossimo. A chi domandava se nel prossimo triennio il Leone intendesse aprire alla vendita dell’asset a Mediobanca, è stato risposto che il nuovo piano strategico presentato dall’amministratore delegato di Generali, Philippe Donnet, «prevede lo sviluppo organico della stessa come parte del gruppo Generali».
- «Difetto a bordo, i piloti fumavano». Strage EgyptAir: non fu terrorismo
Il volo EgyptAir MS804 Parigi-Il Cairo è precipitato nel Mediterraneo il 19 maggio 2016 con 66 persone a bordo a causa di un incendio scoppiato nell’abitacolo dopo la fuoriuscita d’ossigeno dalla maschera del copilota (cambiata da poco e impostata nella modalità sbagliata) nel momento in cui qualcuno con ogni probabilità stava fumando a 11.278 metri di quota. Sei anni dopo quel disastro alcuni dei massimi esperti mondiali fanno luce su cosa sia accaduto all’Airbus A320 di cui le autorità egiziane, responsabili dell’indagine, non hanno mai reso noto né un rapporto preliminare né uno definitivo. Un documento di 134 pagine — che il Corriere ha visionato in esclusiva — ricostruisce gli ultimi istanti. Il dossier è stato inviato un mese fa alla Corte di Appello di Parigi che indaga per «omicidio colposo»: tra le vittime ci sono 12 francesi.
- Generali, le domande dei soci: parti correlate, noi corretti
A tre giorni dall’assemblea che dovrà rinnovare il board di Generali per il prossimo triennio, la compagnia ha pubblicato sul suo sito le domande degli azionisti — oltre 200 — sulla partita che vede candidate «la lista del cda» che punta al rinnovo del ceo Philippe Donnet, quella del gruppo Caltagirone più la proposta Assogestioni. Alle domande sui rapporti con Mediobanca, azionista con il 12,8% della compagnia, e sull’opportunità di una stretta sulle parti correlate, (sollevata dalla lista Caltagirone) Generali ha risposto che «le procedure assicurano la correttezza delle relazioni con parti correlate, Mediobanca inclusa». E a Trieste si studiano regole più stringenti rispetto ai requisiti di legge per allineare il gruppo alle migliori pratiche di mercato. Con Mediobanca, ha aggiunto la compagnia, «i rapporti, sempre regolati da condizioni di mercato, presentano un’incidenza non rilevante rispetto alle dimensioni del gruppo». E quelle che rientrano nell’operatività ordinaria o non sono significative, non vengono sottoposte alla valutazione preventiva del comitato parti correlate, come previsto dalla normativa.
- Nessun conflitto Generali risponde ai quesiti dei soci
Sale la tensione in vista dell’assemblea di Generali, che venerdì stabilirà chi sarà il prossimo ad del Leone, anche se già giovedì alle 12.00 si avrà l’esito dei voti. Stasera alle 18 scade il termine per inviare le schede per delega, quelle che fanno la differenza. Pare che Philippe Donnet sia in leggero vantaggio, e potrebbe essere rieletto per il terzo mandato. Ma se lo sfidante Luciano Cirinà, candidato dalla lista di Caltagirone, dovesse perdere con un margine inferiore ai voti che Mediobanca ha preso a prestito (4,4%) e De Agostini ha venduto a termine (1,4%), c’è chi già scommette che la battaglia si ripeterà in una nuova assemblea che la fazione perdente potrebbe riconvocare. Ieri Generali ha risposto alle tante domande ricevute sui presunti conflitti di interesse con i soci, ribadendo che sia nei confronti del primo azionista Mediobanca (12,8 e 17,2% con i diritti di voto) sia in quelli dello sfidante Caltagirone (9,9%) la compagnia ha già adottato una procedura che è più stringente di quanto richiesto dalla legge.
- Il Leone: «Banca Generali è strategica»
Si avvicina l’assemblea Generali e anche il termine ultimo concesso ai soci per esprimere il proprio voto: giovedì 28 aprile a mezzogiorno. E in vista di quella scadenza già in molti si sono mossi. Ieri è toccato a un altro fondo alzare il velo sulle proprie intenzioni di voto. Si tratta di Deka Investment, azionista che non era presente all’ultima assise ma che ora, secondo Bloomberg, avrebbe lo 0,1%. Quota che verrà messa al servizio della lista del cda. Opzione, quest’ultima, che per ora ha incassato l’ok di circa un 2,3% di investitori istituzionali. Che si somma al fronte italiano composto in primis da Mediobanca e dal gruppo De Agostini, che valgono attorno al 19% di Trieste. Il Leone resta focalizzato su operazioni di M&A selettivo, ritiene Banca Generali «un asset importante per il gruppo grazie alle sue ottime performance» e, ha sottolineato la società, «non ha mai ricevuto proposte concrete per la cessione» della banca. Effettivamente l’offerta targata Mediobanca non ha mai superato lo scoglio del comitato strategico.
- Referti, certificati e telemedicina: il fascicolo sanitario prende corpo