Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Il gruppo Unipol ha rilevato per 60 milioni il 100% del capitale di I.Car.srl, una storica società di Bologna che innova nel settore degli antifurti delle automobili. L’operazione è stata firmata a inizio anno e punta ad accelerare sulle attività contigue al core business assicurativo. Del resto non è un mistero che l’obiettivo del nuovo piano strategico 2022-2024 di Unipol, che sarà presentato a maggio, sarà di «rafforzare la leadership nel settore assicurativo attraverso lo sviluppo di nuove iniziative digitali e l’accelerazione della strategia basata sugli ecosistemi Mobility, Welfare e Property».
La battaglia di Trieste resta orfana della finanza del Nordest. Nessuno dei due schieramenti di grandi soci che il prossimo 29 aprile si fronteggeranno all’assemblea delle Generali per il rinnovo del cda – Mediobanca e De Agostini da una parte e gli ex pattisti Francesco Gaetano Caltagirone, Leonardo Del Vecchio e Fondazione Crt dall’altra – potrà infatti contare sull’appoggio dei diritti di voto corrispondenti all’1,38% di Ferak.
C’è chi è convinto che la mossa del Crédit Agricole di acquistare il 9,2% di Banco Bpm sia stata la diretta conseguenza dei contatti che erano stati avviati nei giorni precedenti tra Piazza Meda e un altro gruppo francese, il colosso assicurativo Axa interessato in particolare alle polizze dell’istituto guidato da Giuseppe Castagna. Le voci, come anticipato da MF-Milano Finanza lo scorso 8 aprile, erano del resto circolate già prima che Banque Verte annunciasse in tarda serata il blitz nel capitale del Banco.
Sebbene il ceo Giuseppe Castagna e il presidente Massimo Tononi abbiano avuto un primo confronto a caldo venerdì 8, il blitz che ha portato il Crédit Agricole al 9,2% di Banco Bpm arriverà oggi al vaglio del cda. La riunione, già calendarizzata, non dovrebbe riservare particolari sorprese, sebbene al vertice del gruppo si confrontino punti di vista differenti. La nota diffusa giovedì 7 ha comunque sgombrato il terreno dal sospetto di precipitose levate di scudi.
L’oro è risultato essere l’asset d’investimento più popolare, insieme a quelli più tradizionali, come le assicurazioni sulla vita e i risparmi sui conti correnti.
La richiesta è quella di rimettere mano alla nuova definizione di default, partita nel 2021, che rischia di colpire ingiustamente le società di factoring e anche le banche che le controllano. Una questione che Fausto Galmarini, già presidente di Assifact, l’associazione italiana del settore ed eletto ad aprile anche presidente dell’Euf, la federazione Eu per il factoring e la finanza commerciale, è pronto a portare presto davanti all’Eba, l’Autorità bancaria europea, oltre che davanti alla Commissione e al Parlamento Europeo.

  • Generali, Iss e Glass L.: sì a lista cda
Iss – International shareholder services e Glass Lewis & Co, le due maggiori società di consulenza specializzate nelle raccomandazioni di voto per gli investitori professionali, consigliano di votare la lista del cda all’assemblea di Generali. Iss raccomanda di «evitare una discontinuità ingiustificata, poiché i voti per Assogestioni potrebbero abbassare le possibilità che la lista del consiglio di amministrazione vinca il maggior numero di voti». A proposito del piano della lista Caltagirone, «è effettivamente più ambizioso di quello dell’azienda, ma non sembra chiaro se quello di Caltagirone offra un percorso superiore dopo avere considerato fattori come capacità di esecuzione, fattibilità e rischio. In termini di governance Caltagirone è stato 14 anni nel consiglio e le sue accuse appaiono stranamente tempestive dopo un così lungo mandato». Dal canto suo, Glass Lewis ritiene «che le circostanze attuali impongano agli investitori di sostenere fermamente la lista di Generali per assicurare che i candidati di Caltagirone non costituiscano la maggioranza del consiglio di amministrazione in questo momento». E questo perché «la lista dissidente» non presenta «prove solide e convincenti per suggerire che Generali abbia sofferto di scarse prestazioni operative, abbia mancato costantemente gli obiettivi dichiarati o abbia generato rendimenti inferiori agli investitori durante il mandato di Donnet».

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  • Per il Banco Bpm spunta anche il progetto di Axa
La mossa del Crédit Agricole su Banco Bpm che, con una quota del 9,2%, a sorpresa è diventato il primo azionista dell’ex popolare guidata da Giuseppe Castagna, potrebbe avere più di una chiave di lettura. Il giorno dopo il blitz francese la maggioranza degli analisti scommetteva sulle nozze, anche se c’era incertezza sui tempi. Agricole punterebbe davvero a «consolidare la relazione strategica e di lungo termine» con Bpm, come ha spiegato la banca transalpina, a cominciare da quella nel credito al consumo con Agos, da allargare in altre aree come risparmio e polizze. Però a far scattare l’incursione nel capitale, con un investimento tra i 400 e i 500 milioni, muovendo direttamente da Parigi attraverso la capogruppo, sarebbe stata la discesa in campo di Axa, interessata a comprare una quota di maggioranza del business assicurativo di Banco Bpm, valutato circa 1,5 miliardi, una volta che, scadute le attuali partnership con Cattolica e Covea, la banca di Castagna avrà rilevato le quote nelle joint venture sulle polizze. Secondo Bloomberg la trattativa sarebbe in fase preliminare e l’intervento dell’Agricole potrebbe ora scoraggiare Axa.
  • Mediobanca: «Assemblea Generali, legittimo il voto con il prestito titoli»
All’assemblea de 29 aprile, quando verrà votato il rinnovo del consiglio delle Generali, Mediobanca, maggior singolo azionista del Leone con il 12,8%, è pienamente legittimata a esercitare i diritti di voto anche sulle azioni prese a prestito, pari al 4,4% del capitale, «sulla base del contratto sottoscritto». Lo ha comunicato lo stesso istituto milanese in una nota emessa su richiesta della Consob che ha chiesto a Piazzetta Cuccia di fare chiarezza su questo punto, dopo «le notizie apparse sulla stampa». Prima di Natale Francesco Gaetano Caltagirone — che ha presentato una lista contrapposta a quella del cda —si era rivolto proprio all’Authority presieduta da Paolo Savona circa la legittimità del prestito titoli fatto da Mediobanca per aumentare le sua partecipazione al 17,22% dei diritti di voto in vista della plenaria di aprile. La banca ha voluto così ribadire che «la predetta operazione di prestito titoli è a tutela dell’investimento proprietario nel Leone che, a valori di mercato, equivale a circa 4 miliardi di euro e il cui contributo economico è parte degli obiettivi finanziari del proprio piano triennale».
  • Banca Generali, sale la raccolta
Banca Generali registra a marzo una raccolta netta pari a 480 milioni di euro. La raccolta complessiva si è attesta a 1,5 miliardi da inizio anno. «I nostri banker — dice l’amministratore delegato Gian Maria Mossa (nella foto) — sono quotidianamente al fianco dei clienti per la tutela dei portafogli».
  • Unipol punta sul telepedaggio
Unipol entra nel mercato del telepedaggio con UnipolMove. Il servizio sarà gratis per i primi 6 mesi e poi costerà 1 euro al mese.

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  • Pedaggi Unipol sfida Telepass dimezzando il canone
Unipol sfida il Telepass lanciando la prima alternativa su larga scala alla scatoletta gialla e grigia che consente di superare i caselli autostradali senza fermarsi a pagare il pedaggio. Il lancio del nuovo “device”, UnipolMove, rompe un monopolio durato un quarto di secolo da parte di Telepass, creata dal gruppo Autostrade nel 1997 e ora controllata al 51% da Atlantia e al 49% da Partners Group. Il varo dell’iniziativa arriva mentre i sette milioni di clienti Telepass hanno appena ricevuto la lettera con cui la società di telepedaggio annuncia un rincaro di 0,57 euro al mese per il Telepass family, che ne porta il costo annuo a ridosso dei 22 euro, e di 0,28 euro al mese dell’apparato aggiuntivo (opzione Twin). L’alternativa offerta da Unipol, gratis per i primi sei mesi, costa un euro al mese, quasi la metà del Telepass. La fine del monopolio di Telepass era stata sancita dalla direttiva europea 2019/520, recepita in Italia nel novembre 2021.

  • Riscatto laurea intero anche con crediti formativi per attività professionali
  • Fintech da record per investimenti e M&A, ma l’Italia fatica
  • Unipol lancia la sfida a Telepass e punta a 2 milioni di contratti
  • Due italiani su tre sono pro digital
Investimenti, digitalizzazione, territorialità e diritto alla salute. Su questi 4 temi cardine della sanità, LS Cube in collaborazione con YouTrend/Quorum nell’ambito del progetto “Net-Health Sanita? in Rete 2030” ha condotto un’”intervista tripla” mettendo a confronto le opinioni di cittadini, politici e operatori sanitari. Obiettivo: fornire alle istituzioni una visione generale e prospettica di come gli italiani immaginano la sanità e quali sono per loro i bisogni primari da soddisfare. Dall’indagine emerge che un cittadino su 3 sente la necessità di una sanità più capillare sul territorio, in linea con quanto espresso dalle regioni e raddoppiato per i parlamentari. Quasi un italiano su 2 ritiene che la pandemia abbia evidenziato l’inefficienza del Ssn, mentre per le Regioni il Covid ha sottolineato l’eccessiva decentralizzazione della sanità, e per gli operatori del settore una mancanza di organizzazione a livello ospedaliero e territoriale.
  • La telemedicina scalda i motori: 200mila assistiti entro tre anni

  • Scor: verso una proroga del mandato di Denis Kessler
Il riassicuratore francese proporrà agli azionisti di modificare lo statuto in occasione della prossima assemblea generale, per permettere a Kessler – alla guida del gruppo da quasi 20 anni – di rimanere presidente fino ai 72 anni

Handelsblatt

 

  • Talanx affronta una svalutazione a due cifre per milioni a causa della guerra in Ucraina
Il gruppo assicurativo Talanx sta affrontando svalutazioni a due cifre nel primo trimestre a causa della guerra in Ucraina. “La nostra esposizione ai titoli di stato russi e alle obbligazioni emesse da società russe ammonta a una cifra più alta di milioni a due cifre”, ha detto il CFO Jan Wicke all’agenzia di stampa Reuters. “C’è un bisogno di svalutazione qui, anche se è ancora aperto quanto di questo avrà un impatto immediato sui profitti e quanto si rifletterà solo in una riduzione del patrimonio netto per il momento”. Nel caso di un’inadempienza del debitore – cioè un default sovrano – o un drastico declassamento da parte delle principali agenzie di rating, le svalutazioni saranno dovute. Anche altri assicuratori tedeschi sono coinvolti in obbligazioni russe. La banca d’investimento Berenberg aveva scritto la settimana scorsa che il gigante dell’industria Allianz era quindi minacciato da una svalutazione di circa 300 milioni di euro. Un insider ha detto a Reuters che questo ordine di grandezza era corretto. Allianz non ha voluto commentare questo fatto.