Anche quest’anno Blue Assistance ha realizzato l’indagine Blue Assistance Monitor, il progetto di ascolto e analisi dell’opinione degli italiani sui temi della salute e dell’assistenza svolto in collaborazione con una società di ricerca e insight management su un campione rappresentativo della popolazione nazionale.
La seconda edizione, che si è arricchita di un capitolo dedicato all’Auto e all’assistenza stradale, uno degli asset che riguarda la quotidianità di milioni di persone, ha confermato la tendenza della prima indagine: gli italiani sono sempre più attenti al binomio salute-innovazione.
Dopo oltre due anni di pandemia, infatti, la propensione al digitale e all’uso delle tecnologie nella gestione della salute trova oggi riscontro, con convinzione, in oltre 8 italiani su 10.
Si tratta di un interesse diffuso e trasversale, equamente distribuito sul territorio nazionale, che guarda alle più diverse possibilità della medicina digitale, senza differenze significative tra fasce d’età. Anzi: talvolta sono proprio i “senior” a mostrarsi più aperti. Per esempio, nelle situazioni di urgenza, se a livello nazionale è il 27% a considerare l’utilità della medicina da remoto come un valido supporto per ricevere un consulto in tempi rapidi, la percentuale sale al 32% tra gli over 64 e al 34% tra i 55-64enni. Scorrendo i dati del Monitor emerge, inoltre, la sensibilità degli intervistati verso il tema della prevenzione.
Il Monitor di Blue Assistance, infine, evidenzia come sul posto di lavoro gli italiani considerino la salute una delle soluzioni più desiderate a livello di welfare aziendale. Ben 9 su 10 (91%) la ritengono un benefit importante e, di questi, più di uno su due, il 57%, la ritiene pressoché fondamentale.
“La pandemia ha contribuito a generare una crescente attenzione, da parte degli italiani, verso la propria salute e al modo in cui questa si relaziona con il mondo dell’innovazione – ha dichiarato Marco Mazzucco, Amministratore Delegato di Blue Assistance –. La salute digitale è tra le sfide più grandi e stimolanti per gli anni a venire, anche grazie alle nuove opportunità per lo sviluppo della telemedicina previste dal Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. La collaborazione tra il settore pubblico e il settore privato rappresenterà un esempio virtuoso di come l’ecosistema della salute post pandemia genererà un forte impatto sulle nostre vite e sulla vita aziendale”.