L’associazione fa il bilancio del primo anno di attività, parla il presidente Tanzilli. Giro d’affari da 180 milioni di euro
di Andrea Pira
Il mondo della mobilità condivisa lancia la proposta di alleggerire l’Iva sul car sharing, portando l’aliquota dal 22% al 10%, ossia quella applicata per il trasporto pubblico locale. «Un simile intervento permetterebbe di dare sollievo al settore», spiega il presidente di Assosharing, Matteo Tanzilli. Permetterebbe inoltre di aumentare l’accessibilità ai servizi anche in considerazione della complessità di questa fase storica, caratterizzata da un’impennata nel costo del carburante.
L’associazione in questi giorni sta facendo il bilancio del primo anno di attività. I dati sull’utilizzo dei mezzi mostrano, da gennaio a marzo 2022, aumenti del 10% per il car sharing e del 35% per la micromobilità. Il comparto ha generato un giro d’affari, diretto e indiretto, di circa 180 milioni di euro. A livello globale, secondo le stime di Boston Consulting, si aggira invece sui 25 miliardi.
«L’associazione si è proposta quindi come interlocutore unico per la politica portando all’attenzione due temi principali. Il primo è l’incentivazione economica, il secondo è l’infrastruttura, in linea con l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, attraverso lo sviluppo di ciclabili e parcheggi dedicati alla micromobilità e al car sharing», aggiunge Tanzilli, «siamo inoltre in contatto per quanto riguarda i Maas (Mobility as a service), un nuovo modo di concepire la mobilità come ecosistema». Su questo versante è aperto il canale con il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili: «L’obiettivo è stabilire i criteri di valutazione per dare priorità alle varie tipologie di mobilità». Assosharing guarda inoltre alla possibilità per le società del settore di accedere a una quota degli ultimi eco incentivi. Per l’associazione sarebbe importante ripensare il meccanismo così da prevedere anche il noleggio, forma preferita dalla maggior parte delle società del settore.
«Si può studiare la quota parte da dedicare al noleggio», spiega Assosharing. «Sarebbe un intervento fondamentale per ridurre i costi fissi, che spaziano dall’assicurazione al bollo, ai canoni richiesti da alcune città, come Milano». (riproduzione riservata)
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