Aon plc ha pubblicato un nuovo report in collaborazione con Ponemon Institute, che evidenzia come le aziende continuino a sottovalutare e a sottoassicurare gli asset intangibili rispetto alle attività materiali.
Secondo lo studio, dal 2009 il valore di mercato implicito degli asset intangibili presso le società S&P 500 è aumentato del 255%, mentre il valore contabile delle attività materiali è aumentato solo del 97%, proseguendo nello stesso trend identificato nella precedente edizione dello studio.
La grande maggioranza delle aziende (l’86% del campione) riconosce che i rischi di cyber liability e proprietà intellettuale (IP), rientrano tra i primi 10 rischi aziendali, ma il 70% ancora adesso non acquista una copertura assicurativa cyber.
Nonostante il valore relativamente basso dei beni materiali, gli asset property, gli impianti e i macchinari (PP&E) hanno una copertura assicurativa del 58% contro solo il 17% per alcuni asset intangibili.
Un differenziale di copertura molto ampio che contrasta con il gap tra la perdita media potenziale di asset PP&E pari a 839 milioni di dollari, rispetto al dato medio di 1,2 miliardi di dollari degli asset intangibili.
Ad aggravare questa discrepanza c’è la constatazione che l’interruzione dell’attività dovuta all’aumento degli attacchi ransomware, ha un impatto maggiore sui beni immateriali (321 milioni di dollari) rispetto a quelle PP&E (143 milioni di dollari).