di Anna Messia
Se il group ceo di Generali, Philippe Donnet, alla fine del suo mandato a Trieste, decidesse di tornare ai vertici della diretta concorrente Axa, sarebbe libero di farlo, passati solo sei mesi. Lo hanno chiarito le risposte della compagnia triestina alle domande degli azionisti arrivate nei giorni scorsi in vista dell’assemblea che si terrà giovedì 29. La compagnia ha stipulato con il group ceo «un patto di non concorrenza per la durata di sei mesi successivi alla data di cessazione per qualunque causa intervenuta», si legge nelle carte. Superato questo periodo Donnet sarebbe quindi libero di guidare qualunque concorrente, Axa compresa. Una questione che sembra ben più di un’ipotesi di scuola considerando che lo stesso trattamento è stato appena applicato all’ex general manager di Generali, Frédéric de Courtois, per cinque anni braccio destro di Donnet che lo scorso gennaio ha risolto consensualmente la relazione con Trieste e, a distanza tre mesi, ha annunciato il suo ritorno in Axa, come numero due del ceo Thomas Buberl. De Courtois, che nel colosso francese aveva già lavorato per oltre 20 anni tornerà però a Parigi solo da agosto, allo scadere appunto dei sei mesi dalla fine del mandato Generali. La domanda dei soci, quindi, non appare causale considerando che l’incarico di Donnet arriverà a scadenza ad aprile dell’anno prossimo e la sua riconferma appare in salita, con una parte degli azionisti che sarebbe desiderosa di un ricambio. Anche Donnet prima di arrivare in Generali ha lavorato a lungo in Axa (a capo anche dell’Italia) mentre lo sbarco in Francia degli ex manager di Trieste ultimamente sembra ripetersi: oltre a de Courtois anche Tim Ryan (ex capo del wealth management di Trieste) è appena andato a guidare il colosso del risparmio francese Natixis. Tra le nuove regole di governance di Generali, messe a punto dopo 28 incontri con proxy di mercato e consulenti, c’è anche il limite dei 24 mesi di remunerazione in caso di risoluzione consensuale e dalle risposte agli azionisti emerge un altro dato: nel 2020 le spese di consulenza del gruppo Generali, comprese per esempio quelle commerciali e contabili, ma anche legali o informatiche hanno raggiunto 463 milioni. (riproduzione riservata)
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