Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Prime sottoscrizioni dei fondi pensione al Progetto Economia Reale. L’iniziativa promossa da Cassa depositi e prestiti, Assofondipensione e Fondo Italiano d’Investimento sgr ha raccolto 68 milioni da Arco, Laborfonds e Pegaso. Il progetto è stato ideato come una piattaforma di fondi di fondi focalizzati sul private equity e sul private debt. Cassa depositi e prestiti ha investito risorse per 550 milioni, di cui 300 in FoF Private Equity Italia e 250 in FoF Private Debt Italia, permettendo l’avvio dell’operatività.
Il sistema bancario ha retto al Covid meglio che a Lehman. Un po’ perché ha imparato la lezione della volatilità in scenari straordinari, un po’ perché la Bce ha imposto per un decennio pulizie su crediti e prudenza sui dividendi. Il sistema bancario ha retto, ma non solo per meriti propri; sono servite moratorie e garanzie pubbliche sui crediti e soprattutto la liquidità immessa dalla Bce, che ha schiacciato i tassi ma ha impedito gravi perdite e salvaguardato il patrimonio. Inoltre le politiche monetarie hanno generato plusvalenze sui portafogli titoli un po’ per tutte le banche e sono state una manna per quelle che già facevano più utili su asset management e assicurazioni che sui prestiti ordinari.
Le assicurazioni saranno lo strumento per far ripartire con forza il settore del turismo. Lo sostiene con convinzione Fabio Carsenzuola, amministratore delegato di Europ Assistance Italia, compagnia del gruppo Generali legata all’assistenza. Non solo coperture per i viaggi, ma anche assistenza per la mobilità e per le persone. Nel 2020 la pandemia ha avuto inevitabilmente l’effetto di frenare le attività del gruppo Europ Assistance nel mondo (-16% a 1,6 miliardi) e i premi incassati (-30% a 741 milioni). Anche in Italia il business è calato del 30% e nei viaggi addirittura del 60%. In particolar modo ha inciso negativamente il settore del turismo, con i vettori aerei che – per fare un esempio – hanno visto crollare i voli fino al 90%. Le previsioni della società per il futuro restano tuttavia positive: si punta ad arrivare a 2,4 miliardi di fatturato nel 2023 a livello di gruppo. «Cinquantotto anni fa, nel 1963, Europ Assitance, ha inventato i servizi d’assistenza», continua Carsenzuola, «ora abbiamo il compito di essere i promotori del cambiamento, rispondendo alle richieste di viaggiatori che chiedono sicurezza nella gestione sanitaria e flessibilità nelle prenotazioni, con una percezione diversa del rischio rispetto a un anno fa».
No comment. Così Tim Cook ha risposto ieri alla domanda se Apple stia lavorando alla produzione di una sua auto a guida autonoma. Il ceo del gruppo fondato da Steve Jobs l’ha presa larga: «Ci piace integrare hardware, software e servizi e trovare i loro punti di intersezione perché pensiamo che sia lì che si verifica la magia. Ed è questo ciò che amiamo fare. Ci piace possedere la tecnologia primaria che sta attorno a tutto questo», ha detto nel corso del podcast Sway.

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Le oscillazioni della giurisprudenza non escludono l’avvocato dalla responsabilità professionale. Lo chiarisce la Corte di cassazione, nella sentenza 4655/2021, in cui un avvocato era stato trascinato in tribunale dai suoi clienti per aver «omesso» una determinata linea difensiva che avrebbe potuto far vincere la causa. La vicenda narra di due persone in lite con una vicina riguardante i confini delle rispettive case; il legale dei due, però, in sede di giudizio, non mise sul tavolo nella linea difensiva la formula dell’usucapione. Quindi la vicina vinse in tribunale, ma i due clienti si rifiutarono di pagare l’avvocato impugnando il suo operato e chiedendo il parere dei giudici.
Vincolanti a partire dal prossimo luglio 2021 le nuove regole internazionali che tutti gli operatori coinvolti nel trasporto su strada di merci pericolose per l’ambiente e la salute, rifiuti compresi, dovranno osservare a pena di rilevanti sanzioni. Fonte delle nuove norme, che interessano dallo speditore al destinatario delle merci, passando per trasportatore e figure ausiliarie, è l’ultima edizione dell’Accordo europeo in materia meglio noto come «Adr» (acronimo di «Accord dangereuses route»), la cui osservanza è presidiata da un articolato sistema di disposizioni nazionali.
Le aziende che innovano vedono crescere i propri ricavi cinque volte più velocemente rispetto alle più ritardatarie, grazie soprattutto all’utilizzo delle nuove tecnologie. Il divario digitale è aumentato a seguito d ella pandemia, sono i leader del cambiamento che definiscono i nuovi scenari. Sono i trend che emergono dallo studio «Leaders wanted: Masters of Change at the Moment of Truth», curato dagli analisti di Accenture, in cui si sottolinea come le aziende leader stiano racchiudendo un decennio di trasformazione digitale nel ristretto spazio di uno o due anni. Secondo Accenture, nel corso della pandemia la tecnologia ha rappresentato un’autentica ancora di salvezza che ha favorito la nascita di nuovi modi di lavorare e di fare business. «In risposta alla pandemia, le aziende grandi e piccole hanno inaugurato una nuova era di rapida trasformazione», osserva Fabio Benasso, presidente e amministratore delegato di Accenture Italia, «l’Italia è un paese maturo e, in quanto tale, ha bisogno di investire in competenze che garantiscano una crescita sostenibile e strategica. Pur mantenendo la propria identità e salvaguardando l’eccellenza che le contraddistingue, le organizzazioni italiane devono reinterpretarsi, aprendosi agli ecosistemi e velocizzando i processi di innovazione».
Si inverte la rotta e, dopo il rallentamento dello scorso anno, il rischio di default delle imprese, in tutto il mondo, riprende la sua corsa: dal -14% dei livelli di insolvenza del 2020, secondo le stime, quest’anno si passa a un +26 a livello globale. Resta fuori la Turchia che già lo scorso anno registrava dati di peggioramento. Non è esclusa, invece, l’Italia che si piazza a metà della classifica. Sono le previsioni di Atradius, società tra i big mondiali dell’assicurazione del credito, cauzioni e recupero crediti, secondo cui le cause di questo trend sono da ricercare nel graduale ritorno delle economie allo status precedente alla pandemia. Questo riguarda in particolare la gestione legale delle procedure fallimentari e la progressiva eliminazione delle misure fiscali e di sostegno alle imprese adottate dai governi locali. Per questi motivi, numerose imprese con forti pressioni sulla liquidità, che hanno potuto beneficiare delle misure di sostegno, saranno più esposte al rischio di default sui pagamenti, con evidenti effetti a cascata sulle catene di fornitura e sul sistema economico locale e globale.
Il 2022: è questa la data stimata per il ritorno ai livelli pre-crisi di fatturati e redditività delle imprese. E la strada per arrivare a questo risultato passa dalla trasformazione aziendale, anche attraverso cessioni, fusioni e acquisizioni, anche all’estero. Tenendo conto, tuttavia, che la crisi ha lasciato segni profondamente diversi da settore a settore.
A delineare il quadro sono due report, il Global capital confidence barometer (CCB23) di EY e l’Osservatorio Pulse di Crif, il cui comune denominatore è dato appunto dalla prospettiva di ripresa tra un anno.

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  • Facebook, allarme sui dati rubati «Online 533 milioni di profili»
I numeri di telefono e in alcuni casi nome e cognome, data di nascita e indirizzo di posta elettronica di circa 35 milioni di italiani iscritti a Facebook stanno circolando in Rete, gratuitamente, dopo essere stati pubblicati su un sito per hacker. Questi dati fanno parte di un più corposo database di 533 milioni di profili sottratti in più di cento Paesi: l’Italia è fra i più colpiti, con un numero di persone coinvolte che corrisponde alla quasi totalità degli utenti del social network — oltre il 90% — negli Stati Uniti sono 32 milioni e nel Regno Unito 11. Dopo le nuove rivelazioni, è stato il colosso di Menlo Park stesso a dichiarare che si tratta «di dati e di un problema individuato e risolto nel 2019»: una vulnerabilità che permetteva a chiunque fosse in grado di realizzare un software ad hoc di setacciare il social network (scraping è il termine tecnico) alla ricerca dei numeri degli iscritti, che possono essere stati inseriti in fase di iscrizione o per questioni di sicurezza.

  • Fondi, chi è buono ci guadagna
Un po’ perché sul lungo periodo sarà redditizio e un po’ per aumentata consapevolezza, un po’ per il Recovery fund e un po’ per le nuove leggi, anche i fondi di private equity ora guardano alla sostenibilità. L’86% di quelli che lavorano in Italia dichiara di avere adottato una politica Esg (Enviroment, ambiente e territorio; social, impatto sociale; governance, gli aspetti interni all’azienda). Il 14% dice che lo farà nei prossimi mesi, nessuno dichiara di non essere al lavoro. Ma il dato più significativo è che sei fondi su dieci — il 59% — hanno nominato un responsabile Esg (il 23% interno al consiglio d’amministrazione) e il 18% intende farlo nei prossimi mesi. Solo il 9% risponde «Non pensiamo di farlo» mentre il 14% si avvale di un consulente esterno.
  • Servono Authority più potenti
La convergenza della supervisione tra le Autorità nazionali di vigilanza sui mercati e l’eliminazione dei rischi di arbitraggio regolamentare tra gli Stati sono obiettivi da perseguire con risolutezza. Ma non vi può essere efficace sorveglianza a livello transnazionale se le Authority nazionali non saranno provviste di adeguati poteri e non risulteranno portatrici e interpreti di una cultura della vigilanza rimeditata. Tutte le singole Autorità dovranno impegnarsi nel ridefinire le proprie agende. Occorre rafforzare il compito di sorveglianza in termini d’incremento dei poteri, aumentando la dotazione di personale attrezzato con nuove competenze capaci di intercettare e trattare i nuovi rischi. L’Esma (di cui ricorrono i dieci anni dall’istituzione) ha sollecitato, infatti, un potenziamento dei poteri delle Autorità nazionali competenti in materia. Negli attuali e futuri contesti l’approccio della sorveglianza, e l’apparato dei poteri a essa funzionali, devono rapidamente evolvere, per una sempre maggiore correttezza e trasparenza delle condotte di mercato e tenendo presente che — lo rimarca A.H. Lee, acting chair della Sec, la Consob Usa — la supposta distinzione tra ciò che è «buono» e ciò che è «profittevole» è destinata a essere ridimensionata.
  • Quota 100. Per andare oltre. Flessibilità sì ma basta eccezioni
Portare il limite a 102, tenere fermo a 42 anni (41 le donne) il livello per l’anzianità. E minima Inps anche ai giovani contributivi. Nel 2022 il 90% dei potenziali pensionati avrà l’assegno calcolato sulla base del versato: l’uscita anticipata è un salasso. Va prevista una integrazione sui valori pari alla maggiorazione sociale anche per le nuove generazioni

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  • Incidente all’Ilva I sindacati: incontro urgente
Per ArcelorMittal, l’incidente avvenuto ieri all’ex Ilva di Taranto è stato gestito in «totale sicurezza » e non c’è stata alcuna «interruzione del ciclo produttivo, nè danni al personale e agli operatori degli impianti». Per i rappresentanti dei lavoratori non è proprio andata così: per i delegati di del Sindacato di base-Usb si è trattato di una «tragedia sfiorata», mentre la Fim-Cisl parla di «una fabbrica in cui non si fa più manutenzione». E aggiunge che «solo per un fortuito caso non ci sono stati feriti». Nel giorno cui è ripartita la cassa integrazione che potrebbe riguardare fino a 8.100 dipendenti (ma che al momento interessa solo metà degli occupati), ieri mattina una reazione in una paniera, un grande contenitore adibito al trasporto dell’acciaio, avrebbe provocato prima un esplosione e poi un incendio. L’incidente ha riaperto il dibattito sul dossier sicurezza e sulle riprecussioni ambientali di qulla che è la più grande acciaieria italiana.

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  • La scure dei costi sui fondi pensione, bene i negoziali male gli individuali
La Covip rivela che gli strumenti rivolti ai professionisti e autonomi presentano spesso spese elevate, con un record del 4,07%. Meglio quello dei dipendenti. E l’Authority: “Differenze minime su una vita lavorativa incidono moltissimo”. La Covip calcola che in 35 anni di versamenti la differenza di un punto percentuale dei costi può far diminuire del 18% il capitale accumulato
  • Bmw e Ducati, Intesa e Allianz. Il grande marchio fa la differenza
Dietro i grandi marchi c’è spesso l’eccellenza del rapporto qualità-prezzo e la ricerca dell’Istituto tedesco qualità e finanza certifica senza alcun dubbio questo dato di fatto. Fra le assicurazioni con filiali il primo posto è occupato da Allianz, che si assicura anche la vittoria fra le compagnie che operano solo on line con la controllata Genialloyd

  • Cdp, 68 milioni dai fondi pensione per l’economia reale
Assofondipensione e Fondo Italiano d’Investimento. A mettere i denari sul piatto sono stati Arco Fondo Pensione, Laborfonds e Pegaso, pronti dunque a credere nel piano voluto da Cassa. L’obiettivo principale del Progetto è quello di fornire ai fondi pensione aderenti la possibilità di investire con Cdp in strumenti diversificati con ritorni adeguati alle loro esigenze e al contempo di supportare la crescita e la competitività delle imprese italiane facilitando l’afflusso di investimenti verso l’economia reale.
  • Reale Group adesso punta alla crescita internazionale