Nel 2020 i premi contabilizzati del ramo credito sono stati pari a 564 milioni, in lieve
diminuzione (-1,1%) rispetto al 2019. Considerando invece l’ammontare dei premi (pari a
579 milioni) prima dei saldi per movimenti di portafoglio degli anni precedenti, la riduzione
osservata si attenua leggermente e si attesta a -0,9%, dal momento che il saldo negativo
di tali movimenti contabilizzato nel 2020 (-14,8 milioni) era di poco superiore a quello
registrato nel 2019 (-14,0) ed entrambi hanno diminuito l’effettivo livello dei premi
contabilizzati.

Lo rileva la statistica dell’ANIA dedicata al ramo.

Le misure restrittive adottate durante gran parte del 2020 a causa della pandemia da Covid-19 hanno avuto un effetto negativo contenuto sulla raccolta premi del ramo. Le Compagnie assicurative operanti nel settore hanno infatti concesso misure di flessibilità in favore dei loro clienti come, ad esempio, dilazioni dei termini di pagamento con i debitori, proroga dei termini di pagamento dei premi assicurativi, allungamento dei tempi per la presentazione delle dichiarazioni di fatturato o per la denuncia di sinistri. Tale flessibilità è stata possibile anche grazie all’introduzione di un fondo di riassicurazione pubblico gestito da SACE di 2 miliardi di euro, a cui hanno aderito tutte le compagnie operanti nel ramo credito, volto ad assorbire le esposizioni più rischiose. L’iniziativa è stata fortemente supportata da ANIA prima in sede di decreto “cura Italia” e poi in sede di decreto “rilancio” dove la proposta è stata recepita.

I premi di nuova produzione sottoscritti nel 2020 rappresentano il 18,7% del totale (erano
20,4% nel 2019) e ammontano a oltre 108 milioni, in diminuzione del 9,2% rispetto all’anno precedente. I rischi inerenti ai “crediti commerciali all’interno”, ossia i crediti derivanti da rapporti di compravendita nel mercato interno tra imprese mostrano nel 2020 una lieve riduzione dei premi contabilizzati (-0,6%).

Considerando tuttavia che nel 2020 il saldo dei movimenti di portafoglio degli anni
precedenti è stato negativo per circa 2 milioni (e ha quindi diminuito il reale livello dei
premi), il livello dei premi contabilizzati sarebbe sostanzialmente invariato (-0,2%). In
aumento invece i premi contabilizzati legati alla cessione del quinto dello stipendio
(+1,8%), che mostrano il livello più elevato raggiunto dal 2014. Diminuiscono in modo più
deciso i premi delle altre categorie di rischio inerenti all’assicurazione del credito (-8,2%).

Le garanzie assicurate
L’83,1% dei premi contabilizzati nel 2020 del ramo credito è concentrato nelle coperture
di rischi legati ai cosiddetti “crediti commerciali all’interno” derivanti da rapporti di
compravendita sul mercato interno fra imprese (erano l’82,7% nel 2019), il livello più
elevato registrato dal 2012. Per questa categoria sono stati contabilizzati 468,3 milioni, in
diminuzione dello 0,6% rispetto a quanto registrato nel 2019 (471,3 milioni). Tenendo conto che nel 2020 il saldo dei movimenti di portafoglio degli anni precedenti è stato negativo per circa 2,2 milioni (e ha quindi diminuito il reale livello dei premi), la riduzione dei premi contabilizzati si ferma allo 0,2%. Diminuiscono in modo più marcato i premi della nuova produzione, che con 42,6 milioni segnano un decremento del 18,5% rispetto al 2019.

Diminuisce di conseguenza anche l’incidenza che la nuova produzione ha sull’ammontare complessivo al netto del saldo: si è passati dall’11,1% del 2019 al 9,1% del 2020.

Nel 2020 i premi delle polizze assicurative collegate a finanziamenti garantiti dalla
cessione del quinto dello stipendio” sono stati circa 49,2 milioni (48,4 nel 2019), pari
all’8,7% dei premi del ramo credito. Il peso dei premi è stato tuttavia influenzato dall’eccezionale ammontare negativo del saldo dei movimenti di portafoglio degli anni
precedenti, dovuti presumibilmente ad estinzioni anticipate dei finanziamenti da parte
degli assicurati. Se non si considerasse questo saldo negativo dei movimenti di portafoglio,
che ha diminuito l’ammontare dei premi di 12,4 milioni, il loro peso arriverebbe al 10,7%.
Dal momento che il saldo registrato nel 2020 è tuttavia inferiore a quello del 2019 (-13,7
milioni), i premi contabilizzati risulterebbero in lieve diminuzione (-0,7%). Analoga riduzione registrano per questo settore i premi di nuova produzione (-0,7%) dal momento che il versamento avviene in misura unica.

I premi raccolti per le “altre garanzie” (crediti commerciali all’esportazione, vendite
rateali, crediti ipotecari e crediti agevolati assistiti da garanzia reale, crediti derivanti da
contratti di leasing, ecc.) sono stati nel 2020 pari a 46,2 milioni (erano 50,3 nel 2019), in
diminuzione dell’8,2% e rappresentano l’8,2% del totale del ramo. La nuova produzione,
che equivale nel 2020 all’8,9% dei premi contabilizzati, ha registrato invece una decisa
contrazione rispetto all’anno precedente (-16,9%), attestandosi a poco più di 4 milioni.

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