Tornano sui livelli pre-Covid le richieste di prestiti da parte delle famiglie italiane, mettendo a segno un +6,7% su base annua nel primo trimestre: è quanto emerge dall’analisi delle richieste registrate sul Sistema di informazioni creditizie di Crif. Si tratta, quindi, di un’inversione di tendenza rispetto al 2020. L’andamento favorevole è dovuto alla brillante performance del mese di marzo, condizionata però dal confronto con lo stesso mese del 2020 che aveva visto la sostanziale paralisi dell’operatività a causa del lockdown totale.

Motore della crescita sono stati i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi (+24,8%), mentre le richieste di prestiti personali si confermano in territorio negativo (-12,8%) nonostante il forte recupero dell’ultimo mese (+38,2%). Un altro segnale incoraggiante è rappresentato dall’aumento dell’importo medio richiesto (+1,6% a 9.831 euro).

«Malgrado la situazione di incertezza che ancora regna a causa dell’andamento dei contagi, gli italiani sembrano avere ormai imparato a convivere con la pandemia e hanno ripreso a rivolgersi agli istituti di credito per finanziare i propri progetti di spesa», commenta Simone Capecchi, executive director di Crif. «Nel primo trimestre le richieste di prestiti sono complessivamente aumentate, grazie anche alla positiva performance fatta registrare a marzo in confronto con il corrispondente mese del 2020, quando c’era stata una violenta frenata a causa del lockdown totale. Se la domanda è tornata sui livelli del 2019, va però detto che i prestiti personali restano ancora distanti dai livelli pre-Covid malgrado l’ampliamento dell’offerta disponibile sui canali digitali».

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