di Anna Messia
La scure di Moody’s si abbatte sulle imprese assicurative vita italiane e su quelle inglesi. La società di rating americana ha rivisto al ribasso l’outlook sul settore vita italiano e sulle compagnie inglesi modificando le previsioni da stabile a negativo. Il motivo è legato agli effetti negativi determinati dal Covid-19 soprattutto per la volatilità dei mercati finanziari. Questa scelta «riflette la nostra opinione che l’epidemia di coronavirus farà pressioni sulla capitalizzazione degli assicuratori vita italiani oltre che sulla crescita dei risultati», osserva Moody’s.
L’agenzia di rating ha anche mantenuto negativo l’outlook sull’industria europea delle assicurazioni. Tornando all’Italia, la preoccupazione non riguarda tanto gli aumenti dei tassi di mortalità legati alla malattia, che vengono considerati gestibili; i rischi sono essenzialmente di carattere finanziario. Il fatto è che l’epidemia ha innescato movimenti significativi nei tassi di interesse, nei titoli di Stato e nelle borse. Gli spread sui Btp sono saliti a circa 330 punti base il 18 marzo, prima di ritirarsi a meno di 200 pochi giorni dopo, ricorda Moody’s. «La volatilità nei mercati finanziari ha ridotto finora i livelli di solvibilità in media del 20% e i rischi al ribasso sono alti», dice Benjamin Serra, senior vice president di Moody’s, aggiungendo che le difficoltà non sono ancora superate. I tassi di interesse resteranno bassi a lungo andando a pesare su solvibilità e profittabilità, aggiungono da Moody’s, sottolineando che la solvibilità degli assicuratori italiani rimane sensibile ai movimenti negativi del mercato e in particolare degli spread sui titoli di Stato, nonostante un recente cambiamento legislativo che ha ridotto la soglia di attivazioni dello scudo anti-spread, il volatility adjustment. In ballo, come già riportato sul queste colonne, c’è anche una discussione aperta dalle compagnie europee con Eiopa (l’Ivass europea) per evitare gli effetti pro-ciclici delle regole di Solvency II.
Intanto la pronuncia di Moody’s ha l’effetto di aumentare le ricadute negative sul settore in un momento già difficile. «A volte le decisioni delle società di rating più che valutazioni predittive rischiano di essere giudizi che di fatto condizionano gli eventi futuri in una particolare direzione», sottolinea Nunzio Bevilacqua, giurista d’impresa. «In tempi di guerra socio-economica, come quelli attuali, sarebbe utile valutare l’ipotesi di una norma di mercato che ne preveda la sospensione». (riproduzione riservata)
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