Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Marzo è stato un mese crudele per l’industria del risparmio gestito europea. Stando ai calcoli di Morningstar, i deflussi dai fondi domiciliati nel Vecchio Continente hanno toccato quota 287 miliardi di euro, un importo senza precedenti. Nel mese più nero della grande crisi finanziaria, l’ottobre 2008, i riscatti si erano fermati a 108 miliardi, meno della metà di quanto registrato a marzo 2020. Il dato dimostra l’entità del panico scatenato dalla pandemia fra gli investitori, che hanno perlopiù preferito rifugiarsi nella più pura forma di liquidità: contanti o conto corrente. Neanche i fondi monetari, tradizionale rifugio in caso di tempeste finanziarie, hanno infatti retto all’urto del coronavirus, registrando deflussi per 41 miliardi di euro.
Si poteva sperare che dal sistema bancario venisse una risposta in termini di snellezza, efficacia e rapidità nella concessione dei prestiti fino a 25 mila euro garantiti dallo Stato, una risposta che bilanciasse l’immagine tardigrada della burocrazia, a ragione, ma a volte anche a torto, stigmatizzata. Invece ciò non è accaduto nonostante l’impegno dell’Abi, perché in alcune aree del settore alla già pletorica modulistica richiesta dal decreto Liquidità per ottenere i prestiti si aggiunge la richiesta di altri documenti attraverso collegamenti e richiami. Una proliferazione che risponde a un intento massimamente, ma anche miopemente, tuzioristico, incoerente con l’approccio manageriale che ci si attenderebbe.

Per la società di assicurazione del credito si avvicina il ritorno al Tesoro

Il polo delle garanzie pubbliche sarà Sace. Il dado è stato tratto con il decreto Liquidità, in via di conversione alla Camera, ma è solo il primo passo di un piano che, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, prevede il ritorno anche della società assicurativa al ministero dell’Economia. Sembra per la verità che il ministro Roberto Gualtieri avrebbe voluto che il passaggio avvenisse subito, già con il decreto per il credito alle imprese, ma poi si è preferito optare per un ritorno di sostanza ma non di forma. Peraltro la definizione di valori ed eventuali compensazioni per Cassa Depositi e Prestiti, che ha acquistato Sace proprio dallo Stato nel 2012, avrebbe richiesto del tempo che il governo non aveva a disposizione. L’idea però non è stata abbandonata e potrebbe anzi prendere forma rapidamente nell’ambito di una più complessiva riorganizzazione dei ruoli e delle funzioni delle partecipate del ministero. In particolare, nel mirino è il ruolo di Cdp, che dovrebbe presto essere rafforzata da una maxi-ricapitalizzazione di oltre 40 miliardi. Questo perché, come anticipato nelle settimane scorse da MF-Milano Finanza, la spa del Tesoro dovrebbe trasformarsi nel braccio armato del governo a difesa delle aziende nazionali in difficoltà, in funzione anche antiscalata. Un possibile ampliamento quindi delle attività nel turnaround, oggi svolte principalmente tramite il fondo QuattroR, di cui Cdp detiene il 40%.
Francesco Gaetano Caltagirone si rafforza in Assicurazioni Generali ed entra in Anima Holding. Il costruttore, editore e finanziere romano, infatti, qualche giorno fa attraverso la sua Fincal ha esercitato i diritti di opzione su 1,1 milioni di titoli del Leone di Trieste a 18 euro sborsando quindi oltre 19,8 milioni. A seguire Caltagirone tramite l’altro veicolo Gamma ha acquisito altri 1,1 milioni di azioni al prezzo medio borsistico di 12,5 euro per un impiego complessivo di 13,8 milioni.
Nonostante lo scenario avverso legato alla crisi sanitaria Bper conferma il deal con Intesa Sanpaolo e il rafforzamento patrimoniale (stimato oggi in 500-600 milioni) necessario per finalizzare l’operazione. Sono stati questi i messaggi emersi dall’assemblea che si è tenuta ieri a porte chiuse a Modena. L’assise, a cui ha partecipato il 44,9% del capitale, ha approvato il bilancio e soprattutto (con il 97,1% dei voti) la ricapitalizzazione fino a un miliardo di euro con cui finanziare l’espansione verso la Lombardia, oggi messa in ginocchio dall’epidemia di coronavirus.
Via libera alla crescita di Intesa Sanpaolo nel settore dell’assicurazione salute, un comparto cresciuto dell’8,8% nel periodo 2015-18. Nei giorni scorsi Antitrust e Ivass hanno dato il via libera all’acquisizione da parte di Intesa Sanpaolo del 50% più un’azione di Rbm Assicurazione Salute, che fa capo al gruppo Rbh della famiglia Favaretto. Si tratta del terzo operatore in Italia nel mercato assicurativo salute con 515 milioni di premi lordi e quasi 5 milioni di clienti.

Per la concessione dei prestiti fino a 25 mila euro non è necessario esibire in banca il bilancio o la dichiarazione dei redditi. Basta la sola autocertificazione. Questo perché a norma di legge «non è prevista nessuna attività istruttoria»; di conseguenza, «non sono necessari bilanci o dichiarazioni dei redditi ai fini del calcolo della soglia del 25% fatturato». Lo ha chiarito ieri il direttore generale dell’Associazione bancaria italiana, Giovanni Sabatini, nel corso della sua audizione davanti alla commissione d’inchiesta sulle banche.
Possibilità di sospendere fino a 12 mesi la quota capitale delle rate dei mutui garantiti da immobili e degli altri finanziamenti a rimborso rateale. Questo il cuore di un’intesa raggiunta ieri tra l’Abi, presieduta da Antonio Patuelli, e le associazioni dei consumatori; l’accordo amplia le misure di sostegno a famiglie, lavoratori autonomi e liberi professionisti colpiti dall’evento epidemiologico da Covid 19. I suoi ambiti di intervento sono i mutui garantiti da ipoteche su immobili non di lusso, erogati prima del 31 gennaio 2020 alle persone fisiche per ristrutturazione degli stessi immobili ipotecati, per liquidità o per acquisto di immobili non adibiti ad abitazione principale, che non rientrano nei benefici previsti dal Fondo Gasparrini.

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  • Casa, cibo, medicine e bollette Dieci milioni rischiano di non farcela La Caritas: da noi tanti nuovi poveri
Dieci milioni di italiani, un quinto degli adulti totali, sono a un gradino dalla povertà assoluta. Rischiano di non riuscire ad affrontare le spese essenziali: cibo, medicine, bollette, affitto o mutuo. In banca hanno meno di 900 euro in media. L’Italia chiusa per due mesi dall’emergenza sanitaria ne richiede almeno 2.200 a testa. Ecco che il Covid 19 ha travolto la salute, ora può far saltare il tessuto produttivo e sociale di un Paese che conta già 9 milioni di poveri, un terzo coperto dal Reddito di cittadinanza. Lo studio del ricercatore Salvatore Morelli, pubblicato sul sito lavoce.info , lo mostra con chiarezza, smentendo la vulgata degli italiani formichine: il tasso di risparmio si è eroso in dieci anni (2008-2018) dall’8 al 2,5%. Molte famiglie vivono delle entrate che hanno. Senza, affondano. Allarme confermato dalle storie di chi lavora con e per i poveri. «Registriamo un afflusso dal 20 al 50% più alto nelle nostre strutture», racconta don Andrea La Regina di Caritas Italiana. «Mense, centri di ascolto e di distribuzione dei beni di prima necessità, dormitori. Arrivano persone mai viste prima – giovani famiglie, anziani soli – che vincono la vergogna e chiedono aiuto: non solo cibo e medicine, ma bollette e affitti da pagare. Sono gli invisibili alle istituzioni, i più indifesi, già ai margini con lavori saltuari e al nero.

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  • Tante visite, zero tamponi. Tutti gli errori sulle Rsa
Venti giorni di visite dei parenti mentre l’epidemia dilaga. Incontri senza mascherine: moltiplicatori del contagio. E poi, ambulatori aperti, sempre senza protezioni. Infine, i tamponi sospesi dal 10 marzo, quando febbri e polmoniti ormai devastano gli anziani. Il Covid-19 dilaga nelle case di riposo mentre le autorità ragionano sul rafforzamento delle terapie intensive degli ospedali e sulle chiusure di scuole, bar, negozi: senza occuparsi di blindare i luoghi più a rischio. L’obiettivo torna sulle Rsa solo quando diventano dei cimiteri. Abnormi sono i numeri, quasi 7 mila anziani deceduti nelle case di riposo in Italia dall’inizio dell’epidemia. Il 40% contagiati dal Covid (il 53 in Lombardia). Questa è la cronaca del disastro e delle decisioni che lo hanno determinato.

  • Reale Group, pronto lo sconto su polizza Rc Auto o Salute
Settimana scorsa l’Ania, l’Associazione nazionale degli assicuratori, lo aveva preannunciato: stante l’emergenza Coronavirus le compagnie si muoveranno per venire incontro ai propri clienti sulle polizze Rc Auto. Con l’auto ferma in garage, complice il generale lockdown, e la sinistrosità in forte calo è giusto che una parte dei benefeci venga trasferita agli assicurati. E così dopo UnipolSai, mossasi in anticipo rispetto al resto del settore con l’impegno di rimbosare una “mensilità”, ora tocca a Reale Mutua e Italiana Assicurazioni alzare il velo sull’iniziativa studiata a favore dei propri soci-assicurati. In particolare, la proposta avrà effetto a partire dal primo maggio e durerà fino al 30 aprile 2021 e offrirà una duplice opzione. Si potrà scegliere tra uno sconto di sei mesi su una nuova polizza Salute che include anche una copertura Covid-19 oppure uno sconto pari ad un mese dell’ultimo premio netto pagato applicato al premio di rinnovo.

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  • Chubb riporta un calo dell’utile netto nel I trimestre, prevede impatto “significativo” del Coronavirus 
Chubb ha detto che gli effetti della pandemia di coronavirus sono stati relativamente benigni nel primo trimestre del 2020. Ma tutto si gioca nei mesi a venire.
L’assicuratore danni/infortuni globale ha riportato un utile netto di 252 milioni di dollari, o 0,55 dollari per azione nel primo trimestre del 2020, in calo rispetto a più di 1 miliardo di dollari, o 2,25 dollari per azione un anno fa. Chubb ha attribuito i risultati in gran parte alla volatilità dei mercati finanziari nei mercati del credito, azionari e dei cambi, anche se il suo reddito da sottoscrizione è cresciuto in modo generalizzato. Chubb ha registrato premi netti P/C per 7,3 miliardi di dollari, con un aumento di quasi il 9% rispetto al primo trimestre del 2019. l’utile globale della sottoscrizione P/C, esclusa l’agricoltura, ha raggiunto i 764 milioni di dollari, con una crescita del 19,5%. l’utile da sottoscrizione P/C è stato di 778 milioni di dollari, il 9,3% in più rispetto ai 712 milioni di dollari prodotti nel primo trimestre del 2019.

  • Bercy e gli assicuratori vogliono coprire meglio le future pandemie
Mercoledì, Bercy e gli assicuratori hanno dato il via ai lavori annunciati per lo sviluppo di un nuovo sistema assicurativo. Questo aiuterebbe le aziende ad affrontare eventi eccezionali come le pandemie. L’obiettivo del Ministero dell’Economia è quello di mettere sul tavolo delle proposte entro i primi di giugno, “in vista di una più ampia consultazione che consenta di convalidare le proposte in estate”, ha dichiarato in un comunicato stampa. In concreto, la Federazione Francese delle Assicurazioni (FFA) e il Ministero dell’Economia hanno istituito ciascuno un gruppo di lavoro. La missione degli assicuratori, dei parlamentari e dei rappresentanti delle imprese che partecipano a queste discussioni è di immaginare una “copertura assicurativa” che consenta “agli operatori economici di far fronte a un calo del fatturato e di continuare la loro attività nelle migliori condizioni, a un costo accessibile alle imprese e controllato dall’autorità pubblica”, sottolinea Bercy.