INDAGINE
Una anteprima sulla indagine di Assinform sull ’emergenza e sui futuri comportamenti nei rapporti con la clientela e con le mandanti
Autore: Gigi Giudice
ASSINEWS 319 – maggio 2020
Nell’Italia della quarantena indotta dai decreti anticoronavirus, uno dei pochissimi settori che non si è potuto/dovuto fermare è quello assicurativo. Avendo in prima linea gli intermediari per garantire, in primis, la prestazione del servizio. Intermediari che sono stati chiamati a far fronte alle richieste della clientela, anche quando agli italiani tutti viene imposto di restare chiusi in casa per evitare la diffusione del contagio della influenza Covid-19. Mai era accaduto nella storia che si arrivasse a provvedimenti di tale rigore. Resi necessari per porre ostacolo al diffondersi repentino e inatteso di un morbo che – a oggi – ha fatto oltre 23mila vittime e contagiato quasi 200mila persone.
In una emergenza di tal fatta le compagnie si sono affrettate a comunicare che le scadenze delle polizze sarebbero state prorogate. Tuttavia, buona parte degli italiani – pur con queste deroghe – si è constatato che preferiscono andare a verificare e sentire dai loro intermediari di fiducia se corrisponde al vero.
E in molti casi verificare se possono sottoscrivere una polizza che li tuteli contro il virus. Infatti, la percezione delle incertezze legate ai possibili incidenti della vita si è decisamente acuita. Di fronte al rischio salute, a quello ambientale e a quello economico. Al fronte si trovano gli intermediari, i primi a provare come incide il black out imposto dalla pandemia nel rapporto con la clientela. La necessità del lavoro a distanza è la prima innovazione indotta.
Lo smart working diventa pratica diffusa. Questo anno di poca grazia è anno zero. Dal momento che ci tocca cambiare i termini dell’economia, delle dinamiche di consumo. Oltre a fare i conti con la necessità di sperimentare e attuare nuove impellenti e finora poco utilizzate forme di relazioni. Occorre prepararsi a come sarà il mondo dopo il coronavirus. Abbiamo per questo fatto un giro fra gli uffici e le sedi di una serie di agenti e broker che ci hanno confermato di voler affrontare le difficoltà del presente e il futuro incerto con l’ottimismo della volontà. Tenendo aperte, al contatto con il cliente, le agenzie e le società di brokeraggio. Aperte al contatto e in molti casi ricorrendo agli strumenti dell’era digitale. “Trasformo così il futuro nel presente”.
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