di Anna Messia
In una situazione di emergenza c’è bisogno di sostituire la rigidità della regole alla flessibilità della ragione, arrivando a restituire parte dei premi assicurativi alle imprese se l’attività è ferma e il rischio di subire sinistri si è di fatto ridotto a zero. È l’appello che Luciano Lucca, presidente di Assiteca, lancia alle compagnie di assicurazioni e all’Ania, l’associazione di categoria, per andare incontro alle imprese, specie le più piccole, alle prese con la paralisi dell’attività per l’emergenza coronavirus. Lo stesso Lucca è un imprenditore; classe 1948, nato a Milano, ha creato Assiteca, oggi primo broker italiano quotato all’Aim, praticamente da zero, sfidando i big internazionali del brokeraggio assicurativo che in più di qualche occasione gli hanno fatto offerte d’acquisto. Nel suo mestiere è l’anello di congiunzione tra le società (oggi ne serve oltre 4.500) e le compagnie che sprona all’azione. «Serve un atto di coraggio del settore», dice Lucca, che è anche vicepresidente di Acb, associazione dei broker, lanciando questo appello dalle colonne di MF-Milano Finanza, «che non vuole essere polemico», sottolinea, «ma che punta a proporre una serie di interventi utili a dare ossigeno alle imprese».
Domanda. Quali sono le sue proposte?
Risposta. Qualche compagnia si è già mossa allungando i termini di mora per i pagamenti in alcuni rami assicurativi, come ha già fatto il governo per l’Rc Auto allungando gratuitamente la validità per 15 giorni. Ma sono state azioni in ordine sparso di cui hanno beneficiato solo i clienti di determinate compagnie. Servirebbe un intervento dell’Ania per coordinare l’azione e consentire a tutte le imprese di ricevere gli stessi benefici che dovrebbero riguardare anche interventi sui premi.
D. Che genere di interventi?
R. Le assicurazioni in questo periodo stanno registrando sinistri prossimi allo zero nell’Rc Auto, ma anche nelle imprese, visto che la maggior parte delle attività e delle fabbriche sono chiuse per i provvedimenti del governo. Le compagnie dovrebbero riconoscere ai clienti il minor rischio che stanno correndo in queste settimane con una riduzione dei premi. In Spagna (dove Assiteca ha una branch, ndr) il governo per dare un po’ di liquidità alle imprese colpite dagli effetti del coronavirus ha previsto un pagamento mensile dei premi.
D. In pratica, se in quel mese l’impresa è chiusa non paga neppure la polizza assicurativa. Ma quali sarebbero i vantaggi per le imprese se le compagnie accogliessero le sue richieste?
R. Non ho fatto calcoli, ma si tratterebbe di una liquidità sicuramente importante per le imprese in questa fase storica complicata. Le compagnie dovrebbero poi velocizzare i tempi di liquidazione dei sinistri. Anche in quel caso si tratta di liquidità importante, che può fare la differenza tra un’impresa che resta sul mercato e una che non regge alla crisi economica provocata dal coronavirus. C’è bisogno di coraggio e responsabilità sociale. In queste settimane anche noi abbiamo collocato polizze sanitarie che prevedono la copertura da coronavirus azzerando le nostre commissioni. Uno sforzo che deve essere condiviso a vantaggio dell’intero sistema. (riproduzione riservata)
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