di Teresa Campo
Magari è un po’ presto per parlare di «luce in fondo al tunnel» per quanto riguarda l’andamento della pandemia da coronavirus. In ogni caso ieri i mercati si sono mossi come se il peggio fosse ormai alle spalle, festeggiando dunque con un recupero generalizzato. Partito dalle piazze asiatiche, il trend si è poi rafforzato il Europa, per confermarsi infine a Wall Street. Senza incertezze in corso d’opera, ovvero tutti partiti col botto, e senza significativi cedimenti durante la giornata. In cifre: a Francoforte balzo del 5,77% per il Dax, seguita da Parigi con il Cac 40 in progresso del 4,61%. Londra invece si è fermata a +3,08%, con il mercato preoccupato per le condizioni di salute del premier Boris Johnson, ricoverato in ospedale per coronavirus. A Milano il Ftse Mib è salito del 4%. In calo verso 190 punti lo spread Btp-Bund. A Wall Street il Dow Jones ha terminato la seduta in rialzo del 7,7% e il Nasdaq del 7,3%, mentre l’indice di volatilità è calato ai minimi di due settimane.
A sostenere i mercati sono stati gli ultimi dati secondo cui i blocchi all’attività economica e sociale in Europa e anche negli Stati Uniti starebbero finalmente riuscendo a rallentare la pandemia di coronavirus: anche se i nuovi contagi continuano a salire, i morti sono in calo nei Paesi più intaccati dal virus, ovvero Italia, Francia e Spagna. Per gli Usa invece si starebbe preparando la settimana più difficile, con l’infezione che probabilmente raggiungerà il picco di decessi. A New York, la piazza più critica, il numero dei morti ha però già iniziato a scendere, per cui anche lì si aspettano notizie un po’ più confortanti nel giro di poco tempo. Per queste ragioni soprattutto in Europa si comincia a guardare concretamente alla fase 2, fatta di graduale ripresa dell’attività economica e timidi tentativi di ritorno alla normalità. Insomma, un barlume di speranza dopo settimane di notizie solo negative sulla pandemia.
A dare sostegno ai mercati europei è stata anche l’attesa per il vertice odierno dell’Eurogruppo: nel corso della giornata molte voci si sono rincorse, anche di un possibile ammorbidimento delle posizioni dei Paesi del Nord (Germania, Olanda, Finlandia), finora fermi su posizioni rigoriste. In realtà al momento sembra che tutto possa concludersi con un nulla di fatto, salvo l’avvio dell’intervento della Bei a sostegno di occupazione e pmi.
Quanto ai titoli e settori più forti, in tutto il mondo in deciso rialzo è apparso il comparto delle banche: la prospettiva di termine del lockdown fa allentare la pressione sull’economia e quindi i timori di fallimenti e crediti incagliati. Bene in tutta Europa anche il settore automobilistico dopo la caduta della scorsa settimana. A Wall Street infine forti anche i titoli delle utility, delle società immobiliari e dei beni di consumo di base, considerati tra gli investimenti più sicuri in tempi di incertezza. (riproduzione riservata)
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