Dal 1980 a oggi le inondazioni

hanno complessivamente causato perdite per oltre mille miliardi di dollari, ma la situazione è destinata a peggiorare nei prossimi anni. Un’analisi di Aqueduct Floods del World Resources Institute (WRI) rileva che il numero di persone colpite dalle inondazioni raddoppierà nell’arco dei prossimi 10 anni.

Il WRI ha sviluppato nel 2014 il primo strumento di modellizzazione dedicato alle inondazioni. Charlie Iceland, direttore delle ricerche idriche del WRI, ha spiegato che “stiamo assistendo in tempo reale all’aumento esponenziale del valore dei danni causati dalle alluvioni”.

Le cause di questo peggioramento? La crisi climatica, il popolamento di aree ad alto rischio e l’uso eccessivo delle acque sotterranee, che creano problemi alla tenuta dei terreni. Tre tipologie di minacce tutte presenti nelle aree maggiormente a rischio come ad esempio l’India, il Bangladesh e l’Indonesia, i cui abitanti rappresenteranno il 44% della popolazione mondiale soggetta a inondazioni fluviali e il 58% delle persone chiamate a fronteggiare le alluvioni costiere.

Solo le alluvioni fluviali coinvolgeranno 132 milioni di individui da qui al 2030 (65 milioni di persone negli ultimi 10 anni), andando a triplicare il valore economico dei danni subiti dalle aree urbane colpite, (dai 157 miliardi a 535 miliardi di dollari)

Per quanto riguarda invece le inondazioni costiere, se oggi impattano su 7 milioni di persone, nel 2030 interesseranno oltre 15 milioni di persone. Inoltre, le tempeste diverranno talmente frequenti e aggressive che, unite all’innalzamento del livello dei mari, causeranno danni economici per 177 miliardi di dollari (dai 17 attuali). Secondo i ricercatori, entro il 2050 la situazione sarà drammatica, con 221 milioni di persone a rischio sia per le inondazioni fluviali che per quelle costiere e una spesa pubblica per le sole aree urbane che supererà il miliardo e mezzo di dollari all’anno.

Investire in misure protettive, come infrastrutture, scrivono i ricercatori, “non è solo importante per la salvaguardia di milioni di persone e delle loro case e imprese, ma è fondamentale anche per sostenere la crescita economica”.

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