L’epidemia di coronavirus rischia di bruciare quasi il 60% dei profitti che, prima della crisi, erano attesi nel 2020 per le società quotate a Milano. La previsione è formulata in uno studio che Intermonte, il principale broker indipendente attivo a Piazza Affari, ha diffuso alla clientela nei giorni scorsi. Il rapporto ruota attorno a un dato che fino ai primi giorni di aprile poteva sembrare da “stress test”, con l’ipotesi di un crollo del 10% del Pil italiano nel corso dell’anno. «In effetti, quando martedì il Fondo monetario internazionale ha diffuso la sua previsione di un calo del Pil dell’Italia nel 2020 pari al 9,1%, l’ipotesi che avevamo fatto è diventata molto più realistica», dice Guglielmo Manetti, amministratore delegato di Intermonte. Se così sarà, le società quotate a Milano pagheranno un conto salato. Le previsioni di Intermonte indicano che i loro profitti (calcolati in termini di “earning per share”, utili per azione) si ridurrebbero quest’anno del 58,1% rispetto alle attese pre-crisi e del 54,4 rispetto al 2019.


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