di Giacomo Berbenni
Generali ha confermato la proposta di un dividendo di 96 centesimi per azione, ma suddiviso in due tranche: una di 50 centesimi pagabile in maggio (dal giorno 20) e una di 46 cent entro fine anno, «soggetta a verifica consiliare sulla sussistenza di requisiti patrimoniali e regolamentari». Nel frattempo l’a.d. Philippe Donnet, i componenti del group management committee e i dirigenti con responsabilità strategiche «riducono volontariamente del 20% la propria remunerazione fissa».
Il cda ha riesaminato la questione cedola in vista dell’assemblea di fine aprile, alla luce delle recenti comunicazioni delle autorità di vigilanza. «La solidità patrimoniale del gruppo e la sua resilienza», ha spiegato la compagnia triestina, «sono tra i motivi principali per cui ogni giorno clienti e investitori ripongono la loro fiducia in Assicurazioni Generali. La solidità patrimoniale si accompagna a quella operativa, come dimostrato dai risultati 2019 che hanno segnato il miglior risultato operativo della storia del gruppo grazie alla crescita profittevole in tutte le linee di business. Anche se gli esatti effetti della crisi legata alla diffusione del Covid-19 restano incerti, non ci sono ragioni per avere dubbi sulla stabilità del gruppo, il cui coefficiente di solidità patrimoniale rimane solido e ampiamente all’interno dell’intervallo desiderato». Inoltre il cda riconosce «l’importanza del flusso cedolare per molti azionisti istituzionali e retail particolarmente nell’attuale contingenza».
In ogni caso, il board sottolinea di avere esaminato le comunicazioni delle authority sia italiana (Ivass) che comunitaria (Eiopa) che,« con riguardo alle azioni per mitigare l’impatto del Covid-19 sul settore assicurativo europeo, hanno invitato le compagnie assicurative a seguire prudenti politiche di distribuzione dei dividendi e di pagamento delle componenti variabili della remunerazione degli esponenti aziendali».
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