Dalla percentuale dei sinistri antifrode, alla stima del sommerso, fino al costo medio di ogni singolo sinistro: disamina di un problema comunitario.
di MR. OLIVIERO
Gli italiani possono anche essere considerati i più creativi ad imbastire frodi assicurative ma sicuramente non sono i primi in Europa né per numero di sinistri né per volume complessivo di business. I numeri del sommerso, di quei paesi che si sono avventurati a stimarlo, rivelano, infatti, una considerevole concentrazione nei singoli stati europei, ponendo un rilevante problema comunitario non circoscritto al settore assicurativo, perché capace di sconvolgere gli equilibri economici di qualsiasi nazione.
La stima del sommerso
La maglia nera spetta al Regno Unito di Gran Bretagna che stima in € 2.275 miliardi le frodi non rilevate rispetto al controvalore di complessivi € 1,5 miliardi dei sinistri invece intercettati. Segue il Belgio con ben 500.000 di euro valutati a carico del settore assicurativo a causa delle frodi, con un aggravio per famiglia di circa 125 euro. Sul terzo gradino del podio sale la Spagna con 460 milioni di euro tra rami danni e vita. Più staccata la Danimarca con 300.000 di euro, tallonata dalla Francia con 275.000 di euro. La stima dell’Irlanda per il solo ramo danni si attesta, invece, a circa 200 milioni di euro. Più indietro la Slovenia con appena 90 milioni. Chiude questa particolare classifica la Repubblica Ceca con 47,3 milioni di euro.
Anche se le stime del sommerso non possono essere certamente rappresentative perché, non solo confrontano valori disomogenei, ma sono influenzate anche da variabili come: il numero di cittadini e di conseguenza delle polizze, ad esempio auto collegate al numero dei veicoli circolanti, sono utili per capire come a tutte le latitudini le frodi interessino massicciamente il settore assicurativo.
Il valore dei sinistri antifrode
Di contro, possono essere considerati più affidabili, gli importi complessivi dei sinistri riconosciuti antifrode. Dalla vetta dei 220 milioni dichiarati dall’Italia, passando per i 76 milioni dell’Irlanda, ed arrivare ai 50 milioni di euro della Svezia, fino ai 42 milioni del Portogallo.
La percentuale dei sinistri antifrode
Più circostanziata la percentuale dei sinistri antifrode rispetto al numero dei sinistri totale che in Europa può arrivare fino 10%, come dichiarato dalla Germania. La Finlandia stima che i sinistri potenzialmente fraudolenti si attestino tra 5% e il 10% del totale. In una forbice simile si colloca l’Irlanda ma considera effettivamente fraudolento il 4% dei sinistri totali, sull’8% investigato. L’Italia dichiara di non arrivare al 2%. Mentre il Portogallo offre una ampia forbice dallo 0,4% del ramo vita al 2,1% nel ramo danni. Ancora più bassa la percentuale che si registra in Belgio limitata tra l’1% e il 3%. E appena l’1% in Svezia.
I costi medi dei sinistri antifrode
Molto più reale il confronto tra gli importi medi dei sinistri antifrode, che andrebbero comunque parametrati al costo della vita del singolo paese considerato.
Rispetto al valore medio dei sinistri fraudolenti della Responsabilità Civile Auto, c’è ancora il Regno Unito a guidare anche questa classifica. Con € 13.500 si colloca infatti all’apice della piramide seguito dalla Danimarca con 8.800 euro dove, però, il costo della vita è elevatissimo rispetto alla media europea. Segue la Francia con 5.096 euro. Sostanzialmente allineata la Repubblica Ceca con 5.000 euro. Più contenuti i costi nella penisola iberica con la Spagna che ha un valore medio di 3.700 euro, anche se riferita espressamente ai danni fisici. 2.715 euro in Portogallo, con una differenza di 1.000 euro dalla cugina.
Molto diversi tra loro i valori dei sinistri antifrode nel Property. Dai 11.437 euro della Francia, ai 3.801 del Portogallo, fino ai 584 euro della Spagna. Come anche i valori medi antifrode afferenti la Responsabilità Civile Generale con i € 23.725 del Regno Unito e i 3.400 della Spagna.
Fonte: Insurance Fraud Insurance Europe