di Anna Messia
Tra imprese congelate, coi lavoratori fermi, alle prese con sostegni che tardano i fondi pensione potrebbero trovarsi in crisi di liquidità. Un rischio su cui Eiopa ha alzato l’allerta nei giorni scorsi invitando all’azione le autorità. E Covip, che vigila sui fondi pensione, guidata da Mario Padula, sarebbe pronta a muoversi. Da tenere sotto controllo ci sono per esempio contributi ritardati o mancanti da parte di datori di lavoro e dipendenti; ma anche gli eventuali anticipi di parte delle prestazioni che i lavoratori potrebbero chiedere per affrontare il difficile momento economico; o ancora gli effetti negativi sulle performance dovuti alle recenti perdite dei mercati. Se da una parte i fondi pensione, con un orizzonte di investimenti di lungo termine, possono contribuire a far ripartire il sistema, dall’altro devono insomma dimostrare di reggere il colpo del coronavirus che secondo le previsioni farà crollare il pil Italia 2020 di oltre l’8%. Intanto Assoprevidenza, l’associazione della previdenza complementare presieduta da Sergio Corbello, ha invitato gli iscritti ai fondi integrativi a posticipare le prestazioni. Lo slogan, «State a casa», vale anche per la salute della pensione complementare, dice Corbello rivolgendosi a chi è molto vicino all’uscita dall’attività lavorativa, e che potrebbe essere tentato di riscattare subito il capitale accumulato con un fondo integrativo. «È un consiglio tecnico», aggiunge, perché «il valore della posizione previdenziale individuale dell’iscritto deriva dalla valutazione, a prezzi correnti, dell’investimento nel fondo di appartenenza». Da febbraio le borse e i mercati finanziari hanno subito violenti ridimensionamenti, con il risultato che l’ammontare delle posizioni dei singoli risulta inferiore, anche di molto, rispetto a pochi mesi fa. Salvo casi di urgenza meglio quindi mantenere i nervi saldi e tenere le posizioni in attesa che il valore degli investimenti riprenda quota, ragionevolmente nel giro di un biennio. (riproduzione riservata)
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