Nel 2019 ci sono stati 1.181 attacchi di hacker ai sistemi informatici di aziende e enti che rappresentano degli interessi strategici nazionali mentre 91 sono i siti e le pagine che sono state rimossi per cyberterrorismo.
Complessivamente sono stati oltre 9 mila i delitti informatici denunciati, con 468 persone sottoposte al vaglio delle Autorità.
Particolarmente significativi, come riportato da Adnkronos e Ansa, sono i dati relativi ai fenomeni di adescamento on line, con 126 casi trattati, 189 indagati di cui sei arrestati. Nell’ambito del contrasto dei reati contro la persona perpetrati sul Web, sono state indagate 1.129 persone, di cui sei arrestati, e 361 per aver commesso estorsioni a sfondo sessuale, stalking, molestie, minacce e ingiurie. Risultano in costante aumento le diffamazioni on line, soprattutto ai danni di persone che ricoprono incarichi istituzionali o comunque conosciute dal grande pubblico: 2.502 i casi trattati e 770 le persone indagate. Particolare rilevanza ha assunto l’attività di contrasto al revenge porn, fenomeno in continua crescita, per il quale sono 24 gli indagati.
Purtroppo, sottolinea la Polizia postale, i dati non rispecchiano la gravità e l’estensione del fenomeno, a causa della ritrosia delle vittime a denunciare. Grande impegno è stato dedicato al contrasto dei reati d’incitamento all’odio: oltre duemila gli spazi virtuali monitorati per condotte discriminatorie di genere, antisemite, xenofobe di estrema destra. Si registra la continua crescita delle truffe on line: sono state ricevute e trattate oltre 196 mila segnalazioni che hanno consentito di indagare 3.730 persone. Sempre più sofisticate sono state le condotte fraudolente com-messe sulle piattaforme di e-commerce. Sono aumentate le cosiddette truffe romantiche, che vedono come vittime donne di età compresa tra i 40 e i 60 anni, circuite da uomini conosciuti in Rete e indotte con stratagemmi sentimentali a versare ingenti somme di denaro a truffatori senza scrupoli.
Si è evidenziato inoltre un significativo aumento del fenomeno delle truffe legate al trading on line. Molti utenti della Rete, allettati dalla prospettiva di facili guadagni derivanti da investimenti ”sicuri”, sono caduti nella rete di abili truffatori e finti intermediari finanziari investendo centinaia di migliaia di euro. Con riferimento al financial cybercrime le statistiche fanno registrare 6.854 casi nazionali.
La Polizia postale nonostante la difficoltà operativa di bloccare e recuperare le somme frodate, soprattutto verso Paesi extraeuropei (Cina, Taiwan, Hong Kong), grazie alla versatilità della piattaforma Of2Cen (On line fraud cyber centre and ex-pert network) per l’analisi e il contrasto avanzato delle frodi del settore, ha potuto bloccare e recuperare alla fonte circa 18 milioni di euro, su una movimentazione di 21.333.990 euro. Sono in corso attività di cooperazione internazionale finalizzate al recupero delle restanti somme. Inoltre, a seguito dell’adesione a campagne internazionali ad alto impatto come ”Emma 5” (European Money Mule Action), coordinata dal Servizio Polizia postale con la collaborazione di 24 paesi europei e di Europol, sono state identificate, in qualità di money mules e promotori dell’attività criminale 170 persone in Europa, per 43 denunciati di cui 30 arrestati nel territorio nazionale. Le transazioni fraudolente sono state 374, per un totale di circa 10 milioni di euro, di cui circa 3.5 bloccati e/o recuperati grazie alla piattaforma Of2Cen per la condivisione delle informazioni. In materia di cyberterrorismo sono state denunciate sei persone, di cui un arrestato e visionati 36.377 spazi web per individuare contenuti di propaganda islamica, di cui 91 rimossi.
Fonte: Corcom