Dopo due anni di successi, l’ecosistema Insurtech – e più in generale Fintech – rischia di vivere un anno difficile nel 2020. L’attuale pandemia di Covid-19 sta avendo un impatto diretto su queste strutture, spesso di modeste dimensioni e che, solo poche settimane fa, stavano ancora cercando di consolidare le loro fondamenta.
Il governo francese ha presentato la scorsa settimana diverse misure per sostenerle in modo specifico, in parallelo con misure rivolte alle piccole imprese.
Un pacchetto di 160 milioni di euro (metà finanziato da investitori privati, metà dal Programme d’investissements d’avenir o PIA) è quindi destinato alle start-up che erano in procinto di raccogliere fondi o che avrebbero dovuto farlo molto presto e si trovano in difficoltà a causa dell’improvvisa contrazione del capitale di rischio. Questo finanziamento assume la forma di obbligazioni con possibile accesso al capitale dei beneficiari di insurtech e fintech di questo programma.
Bpifrance e Ademe stanno inoltre accelerando il pagamento degli aiuti all’innovazione della PIA già stanziati – ma non ancora erogati – per un importo complessivo stimato di 250 milioni di euro. Gli investimenti di Bpifrance sono mantenuti anche per il 2020, con quasi 1,3 miliardi di euro di aiuti all’innovazione.
A queste start-up saranno inoltre distribuiti prestiti in contanti dalle banche private e da Bpifrance, prestiti garantiti dalla garanzia statale di 300 miliardi di euro adottata nella legge finanziaria rettificativa. Questi prestiti dovrebbero rappresentare un totale di circa due miliardi di euro.
“Le start-up hanno un peso crescente nell’economia, in particolare in termini di posti di lavoro (…) A causa della specificità del loro modello di sviluppo, dovrebbero essere adottate misure di emergenza dedicate per sostenere, accanto ai loro azionisti, coloro la cui attività è fortemente influenzata da COVID-19. In totale, le start-up potranno beneficiare di quasi 4 miliardi di euro per il loro cash flow”, sottolinea una nota del governo.