Per crescere nell’asset management Trieste chiama in campo veterani delle gestioni, come l’ex Pioneer Lombardo. Però il ritardo rispetto ad Axa e Allianz resta notevole. Così si punta alla redditività
di Anna Messia
L’ultima mossa è stata la chiamata in squadra di Giordano Lombardo, a lungo amministratore delegato di Pioneer Investments e presidente Assogestioni. A questo punto l’obiettivo è chiaro: Generali Assicurazioni vuole provare a battere per redditività (impossibile farlo per volumi) concorrenti come i tedeschi di Allianz e i francesi di Axa nel settore dell’asset management. Un comparto nel quale i due big europei hanno già investito in passato ingenti risorse e raggiunto masse enormi. Axa tramite di Axa Investments Managers gestisce per esempio asset per 730 miliardi, mentre Allianz , che nel gruppo dispone anche di Pimco, nel wealth management vanta masse per 1.961 miliardi e la divisione pesa per il 20% sull’utile operativo dell’intero gruppo, (pari nel 2018 a 11,5 miliardi), fruttando 2,3 miliardi.
Bene: Generali vuole iniziare a colmare tale divario puntando in particolare su redditività e specializzazione. Entro il 2021 il Leone punta a raddoppiare l’utile netto che proviene dall’asset management, portandolo a 400 milioni dai 187 milioni di fine 2017, e nel giro di qualche anno vuole posizionarsi tra le prime cinque società multi-boutique al mondo per profitti. Si tratta di traguardi ambiziosi, ma il gruppo guidato da Philippe Donnet ha il vantaggio di poter osservare le mosse già fatte dai concorrenti, tentando di innovare e di insinuarsi in nicchie di mercato. Di questi tempi la sfida per il settore assicurativo è contrastare i tassi d’interesse rasoterra cercando investimenti alternativi, come il real estate o il debito infrastrutturale, per trovare rendimenti più interessanti per sé e per i clienti. Non a caso il piano presentato dal group cio e ceo dell’asset management Timothy Ryan prevede di far lievitare la percentuale di fatturato netto proveniente da clienti terzi dall’atuale 6% al 35% nel 2021. Con questa strategia in mente, nell’ultimo anno e mezzo Generali ha firmato diverse partnership e chiamato in squadra veterani dell’asset manager, come l’ex presidente e ceo di AllianceBernstein Peter Kraus o il francese Emeric Préaubert, che è stato tra i fondatori di Sycomore Asset Management (società specializzata negli investimenti socialmente responsabili) e appunto l’italiano Lombardo. Il copione è sempre lo stesso. La compagnia, mattone dopo mattone, sta creando una rete di partnership con boutique specializzate. Come ThreeSixty Investments, società che svilupperà strategie multi-asset sotto il coordinamento di Lombardo assieme ad un team di gestori con alle spalle track record certificati (Mauro Ratto, Diego Franzin e Robert Richardson). Generali deterrà una quota di maggioranza di ThreeSixty Investments ed è pronta a mettere 1 miliardo di euro nel primo fondo che sarà lanciato dalla società, ma i gestori godranno di autonomia e dovranno mantenere il proprio spirito imprenditoriale. Un assetto che la compagnia ha deciso di tenere fermo in tutte le partnership firmate finora nell’asset management. Anche per Sycomore Asset Management gli accordi siglati a fine 2018 prevedono che Generali detenga una quota di maggioranza della società, ma i fondatori resteranno azionisti e a prevalere dovrà essere l’autonomia e la capacità imprenditoriale del team dei gestori. Innovazione che ha portato Generali a lanciare con Kraus, a fine 2018, Aperture Investors, una società di asset management con sede a New York che scommette su un sistema innovativo di remunerazioni: i clienti pagano commissioni di base, che potranno essere incrementate solo nel caso in cui i manager riescano a battere i benchmark di riferimento. In pratica l’interesse del gestore e quello del cliente viene allineato. «L’asset management è un settore che da tempo attende un cambiamento», ha sottolineato Kraus. In questa direzione è andata l’acquisizione a fine 2018 del 100% di CM Investments Solution, il leader nei fondi Ucits alternativi rilevato dalle mani di Bofa Merrill Lynch.
Dopo tanto attivismo nell’asset management si attendono anche le mosse di Generali per crescere nel business assicurativo: secondo indiscrezioni circolate venerdì 12, il Leone tratta per entrare nella previdenza privata in Cina per riprendere a crescere dopo le maxi-cessioni di asset realizzate nel 2018. (riproduzione riservata)
Fonte: