Indetta una gara internazionale per la ricostruzione della guglia andata distrutta durante l’incendio di lunedì. A capo del maxi-cantiere che ricostruirà la cattedrale nominato il generale Georgelin
di Nicola Carosielli
Tra lo stupore generale per l’assenza di copertura assicurativa della cattedrale di Notre-Dame (essendo di proprietà statale, unico garante) rimbalza una nuova notizia dalla Francia. Il gruppo assicurativo transalpino Axa ha annunciato di aver fornito coperture a due della aziende appaltatrici che stavano lavorando al restauro di Notre-Dame, Europe Echafaudage e Le Bras Freres.
Il gruppo guidato dall’amministratore delegato Thomas Buberl, tramite la divisione che si occupa di arte, ha assicurato anche alcuni manufatti e oggetti cerimoniali presenti nella cattedrale. «Tutti i dipendenti e i partner del gruppo Axa in Francia e nel resto del mondo esprimono tristezza e solidarietà per l’incendio che ha colpito Notre-Dame», si legge nella nota diffusa dalla compagnia, in cui poi annuncia che «contribuirà alla ricostruzione della cattedrale mettendo a disposizione 10 milioni di euro nella campagna di raccolta fondi lanciata dal presidente della repubblica francese». L’iniziativa di fundraising, secondo il ministro della cultura Franck Riester, ha già superato i 900 milioni di euro, andando così in soccorso dello Stato che appunto dovrà farsi carico interamente dei costi per la ricostruzione del momnumento. Tale garanzia statale rappresenta in un certo senso un problema in meno per il comparto assicurativo che dovrebbe essere risparmiato da perdite significative legate all’incendio, ha sottolineato Robert LeBlanc, presidente e amministratore delegato di Aon France.
Un’iniezione di fiducia è arrivata da Michael Angell, church operations director dell’Ecclesiastical Insurance Group, che contribuisce a proteggere le chiese dai rischi di incendio da oltre 130 anni: «Queste cose possono essere riparate, è solo un lavoro molto lungo, molto complicato a causa degli esperti che sono necessari ed è senza dubbio un lavoro molto costoso», ha detto.
Intanto il governo francese ha annunciato che si terrà una gara internazionale per progettare la ricostruzione della guglia della Cattedrale di Notre-Dame, distrutta dall’incendio di lunedì scorso. Il primo ministro francese, Edouard Philippe, ha detto che la gara affronterà la questione della possibilità di ricostruire la guglia in modo identico a quella distrutta «o se, come spesso accade quando si tratta dell’evoluzione del patrimonio e delle cattedrali, Notre-Dame dovrà avere una guglia che si adatti alle tecniche e agli scopi della nostra epoca». Ieri, infine, è stata resa nota la decisione del presidente della repubblica Emmanuel Macron di nominare il generale a cinque stelle in pensione Jean-Louis Georgelin a capo del mega cantiere che si occuperà della ricostruzione della cattedrale. Il quotidiano francese Les Echos l’ha definito «l’uomo del serraglio». Il generale settantenne ha trascorso gran parte della sua carriera a Parigi, trascorrendo oltre otto anni nel cuore del potere politico-militare.
Dopo una carriera iniziata nel 1970 in fanteria, negli anni 90 Georgelin è entrato nella Forza di stabilizzazione della Nato in Bosnia-Erzegovina, nel 2002 è stato nominato capo dello staff del Presidente della Repubblica Jacque Chirac, incaricato dell’interfaccia tra l’Eliseo e le forze armate. Dal 2006 al 2010 è stato capo di Stato maggiore, il livello più alto delle Forze armate. Quando andò in pensione, nel 2016, disse che «se la Francia avesse avuto bisogno» sarebbe stato pronto a rientrare in servizio. (riproduzione riservata)
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