Arrivano i messaggi-truffa che puntano alla sextorsion: crescono i rilevamenti di e-mail in cui gli hacker affermano di aver violato il dispositivo della vittima e di avere i filmati della persona mentre guarda contenuti pornografici. L’e-mail afferma anche che il video non solo ha filmato il comportamento dell’utente davanti alla webcam, ma anche quali video sono stati riprodotti. Segue la richiesta di un riscatto, da pagare entro 48 ore, per evitare che i malintenzionati diffondano i file a tutti i contatti della rubrica della vittima.
A lanciare l’allarme è Eset, società specializzata nella produzione di software per la sicurezza digitale, che sottolinea come sia la truffa si stia diffondendo anche in Italia con messaggi nella nostra lingua. Se infatti le prime ondate di queste truffe inviavano esclusivamente messaggi in inglese, con il passare del tempo si stanno diffondendo anche messaggi in altre lingue. I paesi più colpiti sono così il Regno Unito, l’Australia, gli Stati Uniti, ma anche Germania, Francia, Spagna, Repubblica ceca e Russia.
Quanto all’Italia, risultano circa un migliaio di messaggi in italiano al mese nell’ultimo trimestre, con la richiesta di un riscatto che ammonta a 530 euro.
Fonte: Corcom