L’industria del risparmio gestito rivestirà un ruolo sempre più importante come ponte non solo tra i risparmi degli italiani e l’economia reale, ma anche come trait d’union tra le pmi tricolore e i mercati globali. Lo scenario che è emerso dalla giornata inaugurale del Salone del risparmio in corso a Milano
di Roberta Castellarin
L’industria del risparmio gestito rivestirà un ruolo sempre più importante come ponte non solo tra i risparmi degli italiani e l’economia reale, ma anche come trait d’union tra le pmi tricolore e i mercati globali. Lo scenario che è emerso dalla giornata inaugurale del Salone del risparmio in corso a Milano in questi giorni evidenzia infatti che il mondo italiano delle imprese e del risparmio deve fare i conti con un contesto più grande in cui operare. Come ha ricordato con efficacia NG Kok Song, former chief investment officer, government of Singapore Investment Corporation e membro del Global Advisory Board di Pimco, “L’Europa è molto concentrata sui propri problemi interni e sull’assetto che dovrà avere, ma dovrebbe ampliare di più lo sguardo su quanto accade in Cina e Asia”.
La crescita dei mercati finanziari asiatici avrà un impatto importante non solo in termini di opportunità di investimento ma anche di una maggiore concorrenza degli emittenti asiatici nella raccolta dei capitali. L’inserimento di bond e azioni cinesi negli indici Msci potrà avere un impatto dirompente, vista l’enorme massa di denaro investita nei prodotti indicizzati.
Senza dimenticare il tema della Brexit e dell’assetto che prenderanno le piazze finanziarie europee dopo l’addio della Gran Bretagna all’Unione europea. L’ex commissiario europeo Jonathan Hill si è chiesto quale assetto potrà prendere la regolamentazione del mercato dei capitali in Europa senza la partecipazione della Gran Bretagna, si è chiesto se una maggiore regolamentazione potrà portare a costi più alti per le imprese. Si torna quindi sempre al tema chiave che l’accesso al mercato dei capitali e al credito rappresenta una condizione chiave per sostenere la crescita economica. E questo in Italia è un tema non da poco.
Da questo punto di vista l’introduzione dei Piani di risparmio fiscalmente agevolati lo scorso anno si è rivelata efficace. I Pir “nel loro primo anno di vita hanno raggiunto un risultato straordinario”. Lo ha dichiarato il presidente di Assogestioni, Tommaso Corcos, nel corso dell’apertura della prima giornata del Salone del Risparmio 2018, sottolinenando come l’impatto dei Pir sull’azionario italiano sia stato “forte ma anche ordinato”. Corcos ha aggiunto: “E’ importante aver creato un canale di finanziamento parallelo al sistema bancario, i Pir costituiscono una fonte di innovazione importante e costituiranno anche in futuro una fonte di finanziamento rilevante per il sistema delle imprese”.
Nei giorni della battaglia sulla governance di Tim non è mancato anche una riflessione sul ruolo che devono avere i gestori attivi. Sul campo della corporate governance “siamo battaglieri” e anche “nell’ultima vicenda” relativa al gruppo Tim “i consiglieri di minoranza hanno fatto un grandissimo lavoro”, ha dichiarato Corcos. Parlando più in generale, la corporate governance, ha proseguito, “ha dato ottima prova, noi ci teniamo tantissimo e non siamo soli: ci sono le authorities molto attente, tutti gli operatori, le istituzioni come Assonime e Borsa Italiana, mi sembra ci sia da parte di tutti l’intenzione di tutti a migliorare ulteriormente la corporate governance”. Corcos ha proseguito: “C’è grande attenzione da parte di tutti per far sentire la voce di malcontento o quantomeno di minor conforto in determinate situazioni, complessivamente penso che si possa essere contenti del lavoro fatto”. La conclusione di Corcos è stata: “Nel mercato italiano la corporate governance è fondamentale, dà fiducia ai risparmiatori”.
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