Per gli italiani la terza età è sempre più un periodo di pienezza e possibilità, una fase in cui la vita ha ancora molto da offrire e dove poter realizzare progetti e sogni nel cassetto. E persino innamorarsi. Al punto che ben l’83% pensa che sia possibile, e ormai sempre più comune, iniziare una relazione autentica e soddisfacente dopo i 65 anni.
È quanto emerge dall’Osservatorio di Reale Mutua dedicato al welfare (Indagine CAWI condotta dall’istituto di ricerca Nextplora su un campione rappresentativo della popolazione italiana per quote d’età, sesso ed area geografica).
Instaurare una relazione in età avanzata migliora la vita di chi è solo da molti punti di vista, dicono gli italiani: per il 53% essere in coppia è un motivo in più per mantenersi attivi e dedicarsi insieme alle passioni in comune. Ma non solo: avere un partner al proprio fianco dà anche i giusti stimoli per mantenersi in forma e prendersi cura di sé (38%), combattere la solitudine (38%) e persino migliorare l’autostima (29%), scoprendo di poter ancora piacere.
Ma non sono solo rose. Una nuova relazione dopo i 65 anni può anche essere fonte di preoccupazioni e difficoltà: per il 41% degli italiani il principale timore è gravare, in caso di malattia, sull’altra persona, mentre una quota analoga vede molto complicato instaurare un nuovo equilibrio nella vita di tutti i giorni. Fra le altre preoccupazioni, quella di doversi relazionare con figli e nipoti del partner (35%) e non avere più le energie per fare quello che si faceva prima (37%).
Se i sentimenti non sfioriscono, sono anche molte le attività a cui gli italiani si dedicherebbero in questa fase, tanto che appena il 2% aspetterebbe la pensione unicamente per riposarsi. Il 25% penserebbe di riprendere gli studi, il 33% occuperebbe il maggior tempo libero facendo del volontariato, il 61% viaggiando e ben l’80% dedicandosi a hobby e passioni troppo spesso rimandati.
Che cosa può minare la serenità di questo periodo della vita? Tra i principali timori, i problemi di salute (82%), la mancanza di una rete relazionale forte, spesso causa di solitudine (59%), il calo delle forze fisiche (45%) e la mancanza di un partner con cui condividere la vita (22%).
Ma a preoccupare gli italiani è anche il rischio di trovarsi con scarse disponibilità economiche (72%), tanto che solo il 6% dei connazionali ritiene che la pensione di base sarà sufficiente. Gli altri invece penserebbero a costruirsi, nel tempo, una vecchiaia economicamente serena. Ma come? Il 66% puntando sulla previdenza complementare, il 31% investendo nel mattone e un ulteriore 15% sul mercato finanziario.
“Il nostro Osservatorio sul welfare, giunto alla sua seconda edizione, evidenzia come la terza età sia sempre più considerata una seconda giovinezza, da vivere pienamente coltivando interessi e senza rinunciare alle relazioni sociali”. – Afferma Marco Mazzucco, Direttore Distribuzione Marketing e Brand di Gruppo di Reale Mutua – “Una delle maggiori preoccupazioni per questo periodo è rappresentata dalle disponibilità economiche. Per questo motivo, è importante giocare d’anticipo e costruirsi per tempo una vecchiaia serena con le opportunità offerte dalla previdenza complementare”.