L’istituto avrebbe avviato la procedura per cedere una ventina di posizioni
Portafoglio prevalentemente secured con utp. Intanto diventa efficace la scissione in favore della bad bank
di Luca Gualtieri
Procede l’attività di derisking di Unipol Banca, la controllata del gruppo finanziario bolognese oggetto proprio in questi mesi di un radicale riassetto. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, negli ultimi giorni sarebbe arrivato sul mercato un portafoglio di crediti dal valore nominale vicino a 400 milioni. L’operazione, ancora alle battute iniziali, avrebbe per oggetto una ventina di posizioni ipotecarie e chirografarie sia allo stato di sofferenza che di inadempienza probabile (unlikely to pay). È peraltro significativa la coincidenza temporale tra l’avvio della dismissione e l’efficacia della scissione proporzionale di Unipol Banca, autorizzata da Bankitalia lo scorso 30 ottobre ma operativa solo dal primo febbraio. Nel dettaglio, i due soci della banca, cioè Unipol Gruppo al 57,75% e UnipolSai Assicurazioni al 42,25%, hanno varato la ristrutturazione che prevede il trasferimento dell’intero portafoglio di crediti in sofferenza dell’istituto. Dallo stock sono escluse solo le posizioni che derivano da finanziamenti per leasing e impegni per firma. Complessivamente il perimetro dell’operazione è quindi di 2,94 miliardi lordi, che diventano 587 milioni al netto delle rettifiche di valore. Tra gli asset che saranno trasferiti nella newco UnipolRec spa ci sarà anche la partecipazione totalitaria in Unipol Reoco, la società strumentale che si occupa della valorizzazione del patrimonio immobiliare. Il passivo del veicolo di nuova costituzione sarà invece costituito da un capitale di 290 milioni e da debiti relativi al compendio scisso. Prima del perfezionamento dell’operazione è infatti previsto un finanziamento soci a favore della banca per un importo di 300 milioni. La somma sarà versata da Unipol Gruppo e UnipolSai in proporzione alle rispettive quote detenute nella banca. In UnipolRec confluirà anche il personale specializzato nella gestione e nella lavorazione delle sofferenze che, in base al progetto della capogruppo, dovrà svolgere una paziente attività di recupero, magari appoggiandosi ad alcuni soggetti esterni.
Tornando alla cessione, l’operazione targata Unipol Banca si affiancherà ai diversi dossier presenti sul mercato in queste settimane. I due deal principali sono da un lato il progetto Isabel di Banca Carige (1,4 miliardi) e dall’altro il progetto Valery di Crédit Agricole Italia (1 miliardo). Il gruppo francese guidato in Italia dal senior country officer Giampiero Maioli entro l’estate potrebbe inoltre lanciare una cartolarizzazione dall’importo di circa un miliardo. Mps , invece, avrebbe invitato diversi investitori a esaminare posizioni per un importo nominale compreso tra 5 e 50 milioni. L’obiettivo sarebbe infatti cedere i crediti uno alla volta per meglio valorizzarli rispetto a una cessione in blocco come di solito avviene per le sofferenze. Siena non è nuova a operazioni di questo genere ma in queste settimane il mercato sta cogliendo un’accelerazione. A fine 2017 gli utp erano 11,6 miliardi lordi (6,88 miliardi netti), in diminuzione del 24% rispetto all’anno precedente grazie soprattutto alle cessioni per 1,7 miliardi e con un coverage del 40,7%. (riproduzione riservata)
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