Il rapporto sulla sharing mobility: l’offerta è ampliata, ma concentrata al Centro-Nord
I servizi di mobilità condivisa sono cresciuti del 50%
Pagina a cura di Irene Greguoli Venini
Dall’auto alla bici fino allo scooter, sempre più persone in Italia scelgono di muoversi con mezzi condivisi, pagando solo per il tempo di utilizzo e azzerando quindi i costi legati al possesso di un veicolo. Un trend, questo, favorito dal boom dei servizi di sharing, che sono cresciuti, nel triennio 2015-2017, del 50%, con un’offerta che si è ampliata e diversificata, come dimostra anche il recente annuncio della fusione di due importanti proposte di car sharing, ovvero DriveNow (Bmw) e Car2go (Mercedes). Rimane però uno sviluppo ancora a macchia di leopardo, con importanti differenze territoriali: anche se nel Sud c’è stato un forte aumento (+57%), in quest’area sono ancora presenti pochi operatori, che invece si concentrano in un numero limitato di città medio-grandi del Centro Nord, in primis a Milano.
I numeri del fenomeno in Italia, di recente esposti alla seconda Conferenza nazionale organizzata dall’Osservatorio nazionale della sharing mobility (durante la quale è stato presentato il secondo rapporto nazionale sulla sharing mobility), parlano infatti di 40 mila biciclette offerte in bike sharing in 265 comuni, circa 8 mila auto in car sharing per 1.077.589 utenti, nelle formule del free floating (l’auto che si preleva e si lascia ovunque) e dello station-based (si preleva e si lascia in appositi spazi).
Car sharing: in 5 anni si quintuplica l’offerta. Nel 2017 è stato superato il milione di iscritti in Italia, con 7.679 veicoli e 35 città interessate: il numero di mezzi condivisi in Italia tra il 2013 e il 2017 è quintuplicato, mentre la quantità degli iscritti e dei noleggi è cresciuta rispettivamente di 18 e 37 volte.
In tutto ciò ha avuto un peso la diffusione degli operatori storici (come Enjoy e Car2Go) cui si è affiancato l’ingresso a Milano di una delle più grandi realtà a livello mondiale, ovvero DriveNow: peraltro Daimler (Mercedes) e Bmw hanno appena annunciato la fusione tra i rispettivi servizi di car sharing, appunto Car2Go e Drivenow, sottoscrivendo un accordo per costituire una joint venture paritetica con l’obiettivo di fornire anche servizi che includono app per smartphone per chiamare i taxi, localizzare i parcheggi e ricaricare le auto elettriche. Un altro importante trend è rappresentato dagli operatori che propongono veicoli elettrici, grazie a Sharen’Go, E-Vai e Blue-Torino.
Lo sviluppo è però ancora concentrato per la maggior parte in poche aree urbane: dei 7.679 veicoli in car sharing censiti alla fine di dicembre del 2017, il 43% è infatti al servizio della sola città di Milano, seguita da Roma con il 24% dei mezzi, Torino con 15% e Firenze con l’8%.
Per quanto riguarda invece il car pooling, che consente di condividere con altre persone uno spostamento in automobile, cresce per la media e lunga distanza il servizio offerto da BlaBlaCar, che ha raggiunto l’anno scorso 2,5 milioni di iscritti in Italia; aumenta però anche il fenomeno per i tragitti casa-lavoro e per muoversi in città, con diversi operatori tra cui Clacsoon, Zego, Moovit, Scooterino, Jojob, UP2GO e Bepooler, che registrano iscritti in incremento del 350% nel triennio 2015-2017, passando da 72 mila a 265 mila.
In crescita anche la mobilità condivisa su due ruote. Con 265 comuni e altri enti territoriali in cui è attivo il bike sharing e 39.500 bici condivise, la Penisola è il paese europeo in cui la diffusione, in termini di numero di servizi attivi, è più alta, con una crescita nell’ultimo anno del 147%. La novità più importante su questo fronte è l’avvento, anche in Italia, del bike sharing free floating, realizzato dai grandi operatori a livello mondiale come Mobike, Ofo e Obike che negli ultimi mesi sono arrivati in alcune città del centro-nord (tra cui Milano, Firenze, Roma e Torino) con 22.800 biciclette.
Si sta inoltre espandendo lo scooter sharing elettrico, con gli operatori Ecooltra e Mimoto, che hanno iniziato il servizio nel 2017 a Roma e Milano: del tutto assenti nel 2016, gli scooter elettrici rappresentano a dicembre dell’anno scorso il 68% della flotta complessiva.
Le app aiutano a spostarsi. A tutto ciò si accompagna un numero crescente di app che in un’unica piattaforma permettono di prenotare e acquistare la sharing mobility. Si tratta di app dedicate all’aggregazione dei principali servizi della mobilità condivisa urbana. Per esempio ci sono Free2Move, l’ultimo operatore a essere sbarcato sul mercato, Urbi e Moovit, per un totale di 43 città e ambiti territoriali.
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