Alla fine del IV trimestre 2016 i premi totali danni del portafoglio diretto italiano sono stati pari a 36,3 mld e hanno registrato una contrazione dell’1,0% rispetto al IV trimestre del 2015.
E’ quanto emerge dalla statistica pubblicata da ANIA, che sottlinea la perdurante diminuzione dei premi del settore Auto (-3,7%), in parte controbilanciata dalla crescita dei premi degli altri rami danni (+1,5%).
Più specificatamente, nel comparto Auto si è registrata una diminuzione del 5,5% nel ramo R.C. Auto e veicoli marittimi e una crescita del 6,1% nel ramo Corpi veicoli terrestri. Si tratta, per il ramo R.C. Auto, della quinta variazione annuale negativa consecutiva: dal 2011 al 2016 i premi sono diminuiti di circa il 25% e il volume del 2016 (pari a 14,1 miliardi) è tornato ai livelli della fine degli anni novanta. Diversi fattori hanno contribuito al complessivo calo del volume premi del ramo R.C. Auto, peraltro, in presenza di un parco di veicoli assicurati che è rimasto sostanzialmente invariato. Tra i più rilevanti è importante menzionare:
– la diminuzione del numero dei sinistri (effetto a sua volta sia delle difficili condizioni economiche del paese che hanno portato a un significativo calo dell’utilizzo dei mezzi privati sia dell’introduzione, nella primavera del 2012, della legge sui danni fisici lievi che ha avuto effetti molto positivi sulla riduzione dei sinistri fraudolenti);
– l’uso progressivo e sempre più diffuso dei prodotti assicurativi legati a device telematici che hanno avuto un ruolo determinante nel ridurre i premi degli assicurati virtuosi che hanno accettato il monitoraggio del proprio stile di guida;
– la forte e crescente competizione fra le imprese le quali hanno potuto beneficiare della sopra citata riduzione di sinistrosità e, quindi, di un miglioramento dei conti tecnici.
Il ramo Corpi Veicoli terrestri (ossia le garanzie incendio/furto, kasko dei veicoli), invece, con 2,9 miliardi di raccolta premi a fine 2016, è risultato in crescita del 6,1% rispetto all’anno precedente, consolidando la ripresa del comparto avviatasi nel 2015 (+3,3%), dopo che in sette anni (2008-2014) i premi contabilizzati si erano ridotti di circa il 30%; la crescita dei premi di questo ramo è, infatti, fortemente correlata con la vendita di nuove vetture che era crollata, secondo i dati ACI, di oltre il 40% nel periodo 2009-2013 ma che è cresciuta del 5,5% nel 2014, del 15% nel 2015 e del 18% nel 2016.
Per quanto riguarda gli altri rami Danni, questi sono stati positivamente influenzati dal recupero del ciclo economico generale e, rispetto a una crescita complessiva dell’1,5%, si è registrata una variazione positiva superiore alla media nei seguenti rami: R.C. Aeromobili (+2,8%), Credito (+3,3%), Tutela legale (+4,0%), Assistenza (+6,8%), Cauzione (+7,2%), Malattia (+8,3%), Corpi veicoli aerei (+13,1%) e Corpi veicoli ferroviari (+52,5%); sono invece risultati in calo i premi del ramo R.C. Generale (-0,5%), delle Merci trasportate (-0,9%), dei Corpi veicoli marittimi (-5,4%) e delle Perdite pecuniarie (-5,9%).
Relativamente alle rappresentanze di imprese U.E. (circa 50 imprese che rappresentano oltre il 95% in termini di premi su un totale di 75 imprese attualmente autorizzate), alla fine del 2016, sono stati contabilizzati 4.387 mln di premi in diminuzione dello 0,8% rispetto a quanto rilevato nello stesso periodo del 2015 (era +5,8% la variazione alla fine del 2015). Il peso percentuale dei premi contabilizzati dalle rappresentanze di imprese europee rispetto al totale dei premi è stato del 12,1%: in particolare nel settore Auto il peso è stato del 5,0% mentre negli altri rami danni di circa il 18%. In alcuni rami tale quota è stata superiore al 40% come nei rami R.C. Aeromobili (42,1%), Corpi Veicoli aerei (44,0%), Merci trasportate (47,3%) e nel ramo Credito dove l’incidenza di tali imprese è stata pari a quasi il 90%. Il settore Auto è risultato in diminuzione del 2,3%; in particolare, mentre il ramo Corpi Veicoli terrestri registra un aumento dei premi più contenuto rispetto a quello delle imprese italiane (+1,6% vs +6,5%), i premi dei rami R.C. Auto e natanti hanno registrato una diminuzione (- 3,6%) minore rispetto a quanto registrato dalle imprese nazionali (-5,6%). È rimasto pressoché costante rispetto al 2015, il volume premi dei restanti rami Danni (-0,5%).
Analisi di dettaglio per canale distributivo e ramo 2016
Relativamente alle imprese italiane ed extra U.E., la principale forma di intermediazione in termini di market share si conferma essere il canale agenziale (77,1%), in lieve diminuzione rispetto a quanto rilevato alla fine del IV trimestre del 2015 (78,6%). In particolare i rami nei quali il canale agenziale risulta mediamente più sviluppato sono i rami R.C. Veicoli marittimi (92,5%), R.C. Auto (85,9%) e R.C. Generale (82,0%). Volumi di business molto ridotti per gli agenti si riscontrano invece nei rami Corpi veicoli aerei (3,2%), R.C. Aeromobili (11,3%) e Corpi veicoli marittimi (11,9%), dove invece è molto forte la presenza dei broker con quote di mercato rispettivamente pari a 94,7% 86,2% e 87,4%.
Sono proprio i broker a rappresentare il secondo canale di distribuzione dei premi danni con una quota pari al 9,2%. Oltre a quelli già menzionati, i rami in cui l’intermediazione dei broker è molto rilevante sono il Malattia (20,9%), i Corpi veicoli ferroviari (20,6%) e le Merci trasportate (46,7%). Va evidenziato, comunque, che il peso dei broker è sottostimato, in quanto non considera una quota importante di premi (stimata per il totale danni nel 2015 in 24,9 punti percentuali) che tali intermediari raccolgono ma che presentano alle agenzie e non direttamente alle imprese. Assumendo che questo sia valido anche per il IV trimestre 2016, la quota degli agenti per il totale settore danni scenderebbe a 52,2% mentre quella dei broker salirebbe a 34,1%.
Gli sportelli bancari con una quota di mercato del 5,5% (4,7% al IV trimestre 2015), sono in aumento e sono stati maggiormente coinvolti nella commercializzazione dei premi nei rami Credito (34,9%) e Perdite pecuniarie (39,7%). Rivestono tuttavia un ruolo importante (e in crescita) anche nei rami Malattia (12,6%), Infortuni (9,9%), Tutela legale (9,1%), Incendio ed elementi naturali (8,4%) e Assistenza (8,3%).
La vendita diretta nel suo complesso (Direzione, Vendita telefonica e Internet) a fine dicembre 2016 registrava un’incidenza dell’8,0% (era 8,1% la quota rilevata alla fine di dicembre 2015). Facendo riferimento al dettaglio delle singole modalità di distribuzione della vendita diretta, risulta che a fine dicembre 2016, le agenzie in economia pesavano per il 3,6% (era 3,4% nello stesso periodo del 2015), mentre pesava per il 3,0% il canale internet (3,2 nel 2015); in particolare l’utilizzo di internet è risultato per la prima volta in lieve contrazione nel ramo R.C. Autoveicoli terrestri (5,5% vs 5,7% alla fine dell’anno precedente). La vendita telefonica, infine, ha registrato una quota pari all’1,4% (era 1,5% alla fine del 2015).
Relativamente alle rappresentanze di imprese U.E. i principali canali di distribuzione sono stati i broker con una quota pari al 42,8% e gli agenti con una quota pari al 37,6%. In particolare nel settore Auto è quello agenziale il canale distributivo più utilizzato dalle imprese con una quota del 61,9% mentre negli altri rami danni il canale di distribuzione prevalente è risultato essere quello dei broker (50,7%). Gli sportelli bancari risultano essere il terzo canale di vendita con una quota del 7,6% (9,5% nel settore auto e 7,1% nei restanti rami). Risulta infine ancora nel complesso poco sfruttato l’utilizzo di internet (2,2%).