La compagnia guidata da Maurizio Taglietti ha chiuso il 2016 con una crescita del 2% della raccolta, dopo il +23% del 2015. Nel settore delle temporanee caso morte l’assicurazione arriva al 10% del mercato.
I risultati di Metlife in Italia sono stati migliori delle previsioni contenute nel piano industriale 2014-2018 e «il 2017 ha evidenziato una partenza sprint con un’ulteriore crescita dei premi», dice il general manager Maurizio Taglietti. L’assicurazione, specializzata nella protection, ha chiuso il 2016 con una raccolta lorda di 227 milioni (+2%, dopo il +23% del 2015). Metlife opera in Italia con un migliaio di intermediari che distribuiscono i prodotti e vanta accordi con operatori del mondo del credito del calibro di Compass, CheBanca, Unicredit o Webank. Quanto agli intermediari, circa 700 sono attivi nel segmento delle polizze individuali, costituito prevalentemente da temporanee caso morte (tcm), le polizze Vita di puro rischio che non prevedono investimenti di risparmi. Si tratta di un mercato che in Italia vale 185 milioni e di cui Metlife detiene il 10%. «Il nostro obiettivo è essere leader in nicchie di mercato, come le tcm», dice Taglietti, ricordando che in una recente ricerca di Innovation Team (gruppo Mbs Consulting) su agenti broker e subagenti Metlife ha ottenuto il punteggio più elevato tra le compagnie con le quali gli intermediari collaborano. «Oltre otto intermediari su dieci che la considerano la migliore, oltre che la più utilizzata», conclude Taglietti. (riproduzione riservata)
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