di Luciano Mondellini
Exor punterà per i prossimi investimenti anche su quote di minoranza di aziende italiane di più piccola taglia, senza escludere le start-up. Lo ha dichiarato il presidente e amminsitratore delegato della holding di casa Agnelli, John Elkann, ieri in un’intervista al Financial Times. Una scommessa a lungo termine nella creatività italiana, ha riferito il quotidiano finanziario inglese.
La dichiarazione di Elkann rappresenta in un certo senso un completamento nella strategia di investimento di Exor che ultimamente aveva concentrato le sue attenzioni oltreconfine, prima con il colosso delle riassicurazioni PartnerRe (basato alle Isole Bermuda) e poi con la scalata all’Economist dal gruppo Pearson. Ciò a prescindere dal trasferimento della sede legale dall’Italia all’Olanda.
Ma adesso Elkann vede buone opportunità in Italia, in particolare nelle partnership con singoli imprenditori con buone idee o aziende familiari. «In particolare ci interessano alleanze con aziende che realizzano larga parte del fatturato all’estero» ha dichiara Elkann. Il quale, per far capire il tipo di target ha citato come esempi Eataly, Moncler e Technogym . Tuttavia il nipote dell’avvocato Agnelli tramite un portavoce ha chiarito di non avere mire su queste aziende.
Secondo Elkann il successo di Fca negli Stati Uniti sotto la guida di Sergio Marchionne, si legge nell’articolo del quotidiano della City, ha portato gli imprenditori italiani a parlare con Elkann su come espandere le loro attività in tutto il mondo. «La percezione negativa è cambiata e Fiat Chrysler è ora vista come una società piuttosto diversa. Gruppi industriali di medie dimensioni, italiani, sono interessati a fare la stessa cosa: crescere in America», ha concluso il presidente di Exor .
Bisogna anche dire che la decisione della holding potrebbe essere anche dettata da motivi pratici. L’acquisto, quello datato 2015 di Partner Re, è costato 6,9 miliardi di dollari, il che in gran parte ha prosciugato le riserve di liquidità, per cui investimenti di taglia più piccola sono diventati una scelta obbligata.
Intanto questa mattina la holding presenterà mercoledì 5 aprile i conti dell’esercizio 2016. Inoltre renderà nota la lettera che il presidente John Elkann invierà agli azionisti. Una missiva che tradizionalmente non rappresenta soltanto un sunto di quanto ottenuto dalla holding nell’anno precedente ma che in molte occasioni si è rivelata una dichiarazione di intenti rilevante ai fini strategici. Ed è molto probabile che quanto spiegato al Financial Times rienterà nel contenuto della missiva.
Tra l’altro, occorre segnalare che Exor arriva al consiglio di amministrazione che esaminerà i dati di bilancio con il titolo ai massimi (ieri l’azione della holding ha chiuso a Milano in rialzo del 1,2% a 48,5 euro). Una performance legata ai buoni risultati della non più quotata PartnerRe, che nel 2016 ha registrato un utile netto pari a 387 milioni di dollari (in forte rialzo rispetto a 48 milioni) e agli ottimi andamenti sui listini delle principali partecipate quotate – Cnh Industrial , Ferrari , Fiat Chrysler e Juventus – nelle sedute delle ultime settimane in borsa. (riproduzione riservata)
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