di Stefano Manzelli

Alcuni veicoli immatricolati all’estero possono circolare temporaneamente in Italia senza doversi curare dell’obbligo assicurativo che risulta automatico. E questa copertura virtuale prosegue anche se il mezzo diventa continuativamente stazionante nel bel paese in barba alla legge e al codice della strada. Lo ha chiarito il ministero dell’interno con il parere n. 300/a/2792/17/124/9 del 3 aprile 2017.

Il codice delle assicurazioni individua le diverse discipline inerenti alla copertura assicurativa dei veicoli a motore stranieri. Innanzitutto per una quarantina di nazioni l’obbligo di copertura si considera assolto virtualmente. In pratica per questi stati scatta un automatismo di copertura conseguente alla mera apposizione della targa sul mezzo. Ma non tutte le auto straniere sono a norma in questo modo.

Nel caso infatti che il mezzo risulti immatricolato in uno stato estero diverso da quelli che hanno aderito al meccanismo della copertura automatica, l’obbligo assicurativo si considererà assolto con l’esibizione della carta verde emessa dall’ufficio nazionale di assicurazione estero e accettata dall’ufficio centrale italiano. Come previsto dal codice delle assicurazioni, nel caso di sinistro stradale che coinvolge veicoli muniti di carta verde o veicoli automaticamente coperti con l’apposizione della targa, alla conseguente liquidazione dei danni provvederà l’ufficio centrale italiano. Anche se il mezzo da temporaneo risulterà invece continuativamente e stabilmente stazionante nel territorio italiano.

Specifica infatti il Viminale che per i veicoli muniti di targa di immatricolazione corrispondente ad uno degli stati indicati dall’allegato al decreto ministeriale n. 86 del 1° aprile 2008 dovrà essere «esclusa l’applicazione delle sanzioni di cui all’art. 193 cds, anche quando, attraverso qualsiasi mezzo, sia accertato che il veicolo immatricolato in uno di quei paesi sia effettivamente sprovvisto di copertura assicurativa». Ad analoga soluzione dovrà pervenirsi, conclude il ministero, nel caso in cui il veicolo circoli continuativamente da oltre un anno sul territorio nazionale in violazione delle disposizioni sulla nazionalizzazione.

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