Nel corso del 2016 si è registrato un rallentamento delle fusioni e nuove acquisizioni tra gli assicuratori europei. Una fase di consolidamento arrivata dopo i picchi dei due anni precedenti, come sottolinea AM Best nel report “European Mergers and Acquisitions: Consolidation is the Trend.”
AM Best ha esaminato attività del valore complessivo di 64 miliardi di dollari, analizzando le operazioni che hanno coinvolto almeno un assicuratore con sede in Europa nel periodo 2012-2016.
“Gli assicuratori sembrano essere andati oltre il semplice concetto delle economie di scala e il consolidamento è oggi diventato il tema centrale delle transazioni, oltre alla componente “liquidità finanziaria” necessaria per finanziare le nuove acquisizioni”, ha affermato l’esperto analista finanziario di AM Best Anthony Silverman.
In un contesto di generali difficoltà per il mercato, le operazioni sono state principalmente condotte dai principali player del mercato che hanno spesso cercato di creare valore attraverso nuove acquisizioni. Il report di AM Best evidenzia inoltre la percentuale significativa di operatori dei mercati emergenti che hanno concluso nuove acquisizioni di assicuratori europei, in una sorta di cambio di ruolo: non più solo prede, ma anche cacciatori.
AM Best ha provveduto a catalogare le transazioni in diverse categorie. Nella prima, “in-market consolidation” (quando l’operazione avviene all’interno del mercato locale), rientra il 25% del valore delle operazioni registrate tra il 2012 e 2016. La categoria “cross-border developed market” (che coinvolge un assicuratore con sede al di fuori dell’Europa) e le acquisizioni riguardanti soggetti partecipanti al “London market” pesano il 24% ciascuna, mentre l’area “mercati emergenti” incide per il 21% e quella “run off” (riguardante le acquisizioni in materia di legacy liabilities) il 6%.
Rispetto all’intervallo di tempo considerato, AM Best sottolinea come il 2012 e il 2016 siano stati gli anni con il minor numero di operazioni di merger & acquisition. Un indicatore interessante, poiché fusioni o nuove acquisizioni vengono pianificate nel momento in cui si ha fiducia nelle prospettive del mercato, mentre soprattutto nel 2016 le prospettive economiche sono state di grande instabilità.