Salone del risparmio Un’altra proposta dell’associazione dopo il successo dei pir
Il presidente Corcos: i titoli governativi dell’Eurozona possono essere emessi in tranche di rischiosità differente. E, come i Piani individuali di risparmio, sosterrebbero gli investimenti nell’economia reale | Al via il Salone del Risparmio, Pir e Mifid protagonisti
di Paola Valentini
Dopo aver fatto tesoro dell’esperienza dei Pir, i nuovi piani di risparmio esentasse, Assogestioni lancia l’idea degli eurobond. In apertura dell’ottava edizione del Salone del Risparmio, il presidente di Assogestioni Tommaso Corcos (che è anche ad di Eurizon Capital) ha illustrato la proposta di un’obbligazione europea.
La formula non è nuova, ma questa volta arriva in una fase in cui è impellente la necessità per l’Ue di fare uno sforzo comune per vincere i populismi.
“Gli european save bonds rappresenterebbero il primo esempio di titoli obbligazionari governativi dell’area euro”, ha detto il numero uno dell’associazione italiana del risparmio gestito che ha masse ai massimi storici pari a oltre 1.940 miliardi di euro, un valore che rappresenta il 124% del pil italiano e la metà delle ricchezze finanziarie delle famiglie.
Per Corcos, queste obbligazioni potrebbero essere “emesse da un’agenzia europea da definire o addirittura dalla Bei e potrebbero avere due tranche, una senior e l’altra junior”. In questo modo, ha spiegato, “si disinnescherebbe la migrazione tra Paesi, come ad esempio tra Germania e Italia, perché i movimenti sarebbero soltanto tra tranche junior e tranche senior e si separerebbe anche il loop negativo tra banche e Paese di appartenenza”.
L’intenzione di Assogestioni è quella “di collaborare con i regulator per testare il lancio di questo prodotti, ha spiegato Corcos, “proviamo a vedere se possiamo dare un contributo importante alla crescita del mercato comune”, dopo che con i Pir, fortemente voluti da Assogestioni, è stato aperto un canale tra risparmio privato ed economia reale italiana. “Non possiamo più essere valutati soltanto per i rendimenti che diamo ai sottoscrittori dei fondi, ma anche per il contributo al sostegno dell’economia reale, oltre che allo sviluppo della cultura della corporate governance”, ha spiegato Corcos.
E proprio i Pir, la cui normativa è contenuta nella legge di Stabilità in vigore dal primo gennaio scorso, hanno visto un intenso lavoro di collaborazione tra il ministero del Tesoro e Assogestioni che li aveva già caldeggiati da alcuni anni, ma fino allo scorso anno erano rimasti nel cassetto.
“Bisogna dare riconoscimento al lavoro di squadra tra il ministero dell’economia e Assogestioni che si è spesa molto per portare anche in Italia una formula di successo in altri Paesi”, ha detto ancora Corcos. Si tratta di veicoli che danno “indubbi vantaggi alle famiglie grazie all’esenzione fiscale subordinata a vincoli temporali e di investimento. I Pir”, ha commentato ancora Corcos, “danno la possibilità di investire nella spina dorsale dell’economia italiana fatta dalle pmi che sono difensive quando quadro economico rallenta e fanno bene quando il ciclo è espansivo, poi è prevista una quota libera in portafoglio del 30% che consente di diversificare gli investimenti”.
Un altro progetto portato avanti in questo ultimo anno da Assogestioni ha puntato invece sui giovani con l’obiettivo di avvicinare l’industria del risparmio gestito alle università italiane e ai loro agli studenti. Nei mesi scorsi l’associazione ha fatto tappa in 10 atenei italiani per raccontare il mestiere di gestore. “Inoltre 23 associate hanno lanciato stage al proprio interno”, ha rivelato Corcos, “abbiamo anche ricevuto 800 curriculum, un successo straordinario che è anche una conferma di quello che Assogestioni può fare per la crescita dell’industria ma anche per quella del Paese”.
E inseguendo la crescita è proprio il tema del Salone del Risparmio di quest’anno. Per Corcos la ricetta per avere più sviluppo prevede diversi ingredienti. “Ci sono tutta una serie di risposte perché questo è un momento particolare di passaggio tra la politica monetaria che ha esaurito un po’ la sua corsa e la fiscale che, tranne in Cina e negli Usa dove è tornata nell’agenda di Trump, in Europa resta la grande assente”. E dopo i Pir, gli eurobond servirebbero a questo scopo.
“La crescita però deve guardare alla produttività ma anche all’inclusività sociale per comprendere il maggior numero di persone possibile”, afferma Corcos.
Gli ha fatto eco il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, intervenuto in apertura del Salone: “Il nuovo documento di economia e finanza per la prima volta include anche la trattazione dei temi legati al benessere e alla disuguaglianza sociale e ciò arricchisce l’azione di governo che cerca nuove opportunità per portare il Paese verso un sentiero di crescita più solida e sostenibile”.
D’altra parte dal 2014 l’economia italiana si è avviata in un sentiero di ripresa, più graduale di precedenti cicli, ma significativa anche grazie al sostegno di diverse misure realizzate dal governo. “In questo contesto i Pir forniscono per la prima volta uno strumento che permette di canalizzare il risparmio privato verso l’economia reale”, ha aggiunto Padoan.
I piani di risparmio, ha osservato il ministro, “stanno apportando benefici sul mercato delle pmi quotate dove nel primo trimestre dell’anno si nota un incremento della liquidità e degli investitori attivi oltre a una significativa sovra performance delle azioni”.
Ma adesso sul fronte del risparmio l’azione del Tesoro si concentrerà soprattutto sull’educazione finanziaria. “Con la maggior complessità dei prodotti finanziari aumentano anche i rischi per le famiglie e l’Italia registra un forte ritardo che si manifesta nel basso grado di competenza finanziaria dei cittadini”, ha sottolineato Padoan.
Nell’ambito delle nuove disposizioni del decreto Salva risparmio, il ministero del Tesoro, ha ricordato Padoan, ha avviato un’iniziativa per coordinare tutti gli attori attivi nel settore dell’educazione finanziaria, a partire dalla Banca d’Italia. “Entro l’anno ci saranno le prime iniziative concrete sul fronte dell’educazione finanziaria”, ha concluso il ministro.
Fonte: