Il Banco Santander vuole chiudere 450 filiali di minori dimensioni in Spagna, nell’ambito delle strategie volte a migliorare la redditività e a spingere sui canali digitali: è quanto emerso da un avviso interno inviato alla forza lavoro dal responsabile delle attività spagnole, Rami Aboukhair, e raccolto dal Wall Street Journal. Santander, al pari delle altre banche iberiche, sta cercando di migliorare entrate e margini in un contesto di bassi tassi di interesse, forte concorrenza nell’erogazione dei prestiti e bassa domanda per mutui in un paese in fase di ripresa dopo la profonda recessione degli anni scorsi. In questo senso le filiali fisiche possono rappresentare un costo troppo elevato per un gruppo che, peraltro, sta pagando le conseguenze di un nuovo modello commerciale accolto negativamente dagli analisti.
L’istituto guidato da Ana Botin ha informato le organizzazioni sindacali dell’intenzione di chiudere il 13% delle sue filiari spagnole, attribuendo la decisione all’aumento dei costi normativi e alle nuove strategie di maggiore focalizzazione sul digital banking. Circa tre quarti delle filiali destinate a chiudere i battenti hanno da uno a tre dipendenti, che saranno riassegnati ad altra posizione e, in alcuni casi, licenziati.
Aboukhair ha spiegato che la riduzione delle filiali minori consentirà alla banca di focalizzare l’attenzione su quelle più grandi ed efficienti, con il rinnovo o l’apertura di 350 sportelli. D’altro canto, la Spagna è tra i paesi europei con il maggior numero di filiali per abitante, e non è raro che municipi piccoli o sperduti abbiano diverse filiali. Negli ultimi anni i banchieri spagnoli hanno spesso difeso l’enorme rete di sportelli, sottolineandone il numero esiguo di impiegati e il contestuale livello di efficienza, ma ora investitori e analisti chiedono di tagliarne il numero per ridurre i costi, compensando l’effetto dello stallo dei ricavi sulla redditività.
Nel maggio scorso Santander aveva aggiunto un ulteriore elemento di preoccupazione varando un nuovo modello commerciale che, con l’offerta di maggiori tassi di interesse sui conti correnti, aveva scatenato una guerra nel settore, con gli istituti pronti a tutto pur di mantenere la clientela. Secondo analisti e investitori, il conto noto come 1|2|3 è stato costoso per la stessa banca e potrebbe aver provocato le basi per il taglio delle filiali.
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