In linea generale, le persone tra i 25 e i 64 anni che vivono nell’UE ritengono di essere in buona o molto buona salute: tre quarti di essi, secondo i dati Eurostat pubblicati ad aprile per la giornata mondiale della sanità, lo affermano, mentre poco meno del 20% giudica medio lo stato di salute e meno del 7% lo giudica cattivo o molto cattivo.

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Il livello di educazione è influente sullo stato di salute: infatti, poco più del 60% di tale campione con un basso livello di educazione ritiene il proprio stato di salute buono o molto buono, mentre la percentuale sale all’85% tra le persone con diploma di scuola superiore.
La percentuale più elevata di persone che ritiene di essere in buona salute si trova in Grecia e in Irlanda, dove più di 8 persone su 10 giudica buono o molto buono il proprio stato di salute: Grecia 84,6%, Irlanda 84,2%, seguiti dalla Svezia (82,9%), da Cipro (82,7%), Malte (82,6%) e Olanda (80,1%).

Per contro, la maggior parte ella popolazione di questa fascia di età che giudica il proprio stato di salute cattivo o molto cattivo si registra in Croazia (13,4%), in Ungheria (11,4%) e in Portogallo (11,3%).

Eurostat2 A livello di educazione più elevato vi è minore scarto sulla valutazione dello stato di salute. In generale negli stati membri, più il livello di educazione è elevato, più il livello di persone che si giudica in buona salute è importante. Lo scarto maggiore tra livello di educazione che giudica il suo stato di salute buono o molto buono è stato registrato in Polonia (38,6% per le persone con basso livello di educazione, contro 83,0% per quelle con livello di educazione più alto).

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