Il gruppo Unipol non incrementerà la quota di 100 milioni con cui sta partecipando alla dotazione del fondo Atlante, nuovo veicolo privato costituito su iniziativa di un pool di banche, fondazioni e gruppi assicurativi per sostenere le quote inoptate degli aumenti di capitale di Veneto B. e di B.P.Vicenza, nonchè per rilevare pacchetti di crediti in sofferenza.
È quanto ha assicurato l’a.d. Carlo Cimbri, a margine dell’assemblea degli azionisti di UnipolSai. In un’intervista di questa mattina, il presidente delle Generali, Gabriele Galateri, aveva spiegato che il Leone potrebbe considerare la possibilità di incrementare l’impegno nel Fondo. “Le Generali hanno una disponibilità che noi non possediamo”, ha osservato Cimbri. “I 100 milioni già versati sono il contributo alla stabilità che le nostre risorse ci consentono”.
Difficile che il Fondo possa accollarsi le sofferenze in pancia a Unipol Banca. “Per quanto ne so, il grosso del fondo è destinato a sostenere gli aumenti di capitale sul tavolo. Noi non abbiamo alcun interesse diretto e avendo un miliardo di euro di sofferenze nette siamo piccola cosa rispetto al valore complessivo del sistema (80 mld, ndr)”, ha concluso Cimbri.