di Gigi Giudice
Preceduta da telefonate allarmate/dispiaciute di alcuni agenti, è arrivata in redazione la e-mail che Andrea Sabia ha inviato loro nel tardo pomeriggio di mercoledì 20 aprile. E-mail con cui informa di aver deciso di rassegnare le dimissioni da amministratore delegato di TUA Assicurazioni.
Lo ha fatto avendo cura di rendere nota la sua decisione dopo l’approvazione del bilancio 2015 della Compagnia. Con due anni di anticipo rispetto alla scadenza (aprile 2018) del suo mandato triennale, dopo tredici anni passati alla guida della compagnia, dalla sua fondazione nel 2003 ad oggi.
Analoga comunicazione Sabia ha voluto inviare ai dipendenti, molti dei quali ha poi incontrato, nella sede milanese di Largo Tazio Nuvolari, ricevendo un grande tributo di affetto e commozione. Dipendenti che ha ringraziato per la pro attività, l’entusiasmo e il forte spirito di collaborazione espressi nell’intento di raggiungere gli obiettivi. Ricordando che dietro i numeri c’è sempre la qualità delle persone.
“La decisione di lasciare è stata una mia scelta” – ha detto Sabia – “sofferta ma serena, dal momento che TUA Assicurazioni risulta in una fase esaltante di risultati e di prospettive”.
Si considerino (questo lo dico io, che ho vissuto in diretta la nascita e lo sviluppo della compagnia) alcuni dati significativi. A fine 2015 la compagnia ha raccolto 250 milioni di euro, rispettando al millimetro le previsioni del piano di sviluppo e arrivando a rappresentare il 12,3 per cento del fatturato del Gruppo Cattolica. L’utile dell’esercizio ante imposte è stato di 26 milioni.
Dal 2003, quando è nata come “compagnia dell’innovazione”, puntando a operare con una rete di agenzie affiliate in franchising (rompendo tutti gli schemi e fra mille perplessità e critiche aprioristiche dei soliti tardigradi), ha registrato una crescita media ponderale del 47 per cento. Crescita che è stata del 20 per cento negli ultimi cinque esercizi.
Da notare che TUA esercita solo i rami danni e che il mercato nazionale è diminuito, nell’arco dei dodici anni dell’attività della compagnia, dello 0,9 per cento (in particolare, dal 2011 è calato – per colpa del calo dei prezzi della rc auto – del 3,1 per cento).
Un vero caso di successo. Una magia. Si vada a vedere come, in sintonia con la crescita, TUA sia riuscita nel non facile intento di migliorare i margini tecnici: il combined ratio è sceso a quota 86 per cento nel 2015. Mentre la media dei competitori si attesta a quota 90.
Il ROE medio degli ultimi 5 anni è stato del 20,5 per cento.
Significativa anche la crescita della rete degli intermediari (agli agenti affiliati dell’avvio è stata negli anni allargata la collaborazione a plurimandatari e ai broker), passando dalle 100 unità del 2007 agli oltre 500 attuali. Da sempre – va aggiunto, in momenti di particolari rivolgimenti delle realtà distributive – TUA ha puntato a collaborare con agenzie “leggere” e di qualità.
A fine 2015 conta su oltre mezzo milione di clienti.
Sarei disposto a scommettere che con questa performance alle spalle, a cinquant’anni, Andrea Sabia ha fatto questa scelta si dolorosa, ma con la gioia di poter abbracciare una nuova sfida e con una gran voglia di girare pagina e rimettersi in gioco, per provare – dopo i risultati in formula tre – a guidare in Formula Uno!