di Francesca Chiarano (MF-DowJones)
Dopo quattro anni di perdite, nel 2015 le banche italiane torneranno a realizzare utili per complessivi 3,8 miliardi (21,5 miliardi nel periodo 2015-2017). È quanto emerso dal Prometeia Banking Day 2015, durante il quale è stato evidenziato che la fase recessiva si è conclusa nel quarto trimestre 2014 e la ripresa dovrebbe proseguire anche nel primo trimestre 2015, sostenuta da tutte le componenti della domanda aggregata. Ciò sembra essere confermato dagli indicatori qualitativi che segnalano un miglioramento del clima di fiducia di imprese e famiglie. Secondo Prometeia, il settore bancario italiano registrerà un roe del 3,7% nel 2017, dall’1,4% del 2015, e il credito crescerà a partire dalla fine del 2015 (+2,5% in media nel 2015-2017). Non si arresterà poi la crescita dei crediti in sofferenza, pur se a ritmi progressivamente più bassi. Tuttavia, l’elevato flusso di rettifiche su crediti, sebbene in graduale riduzione, continuerà a limitare la redditività: le rettifiche su crediti raggiungeranno i 50 miliardi nel triennio 2015-2017. I costi operativi cresceranno dello 0,5% nel 2015-2017 e rilevanti saranno gli impatti della riforma delle banche popolari, anche se i benefici potranno realizzarsi solo nel medio periodo. Il cost income potrebbe ridursi gradualmente nell’intervallo di previsione per raggiungere il 60,2% nel 2017. Per quanto riguarda la raccolta diretta, l’azienda di consulenza si aspetta che continui a ridursi (-2,2% in media nel 2015-2017), mentre relativamente al Cet 1 ratio, a fine 2014 è pari all’11,2%: la gran parte delle banche ha un grado di capitalizzazione superiore ai target minimi Bce, con l’eccezione delle banche che hanno già programmato aumenti di capitale o altre operazioni nella prima parte del 2015. (riproduzione riservata)