di Anna Messia
L’amministratore delegato Francesco Caio lo ha ribadito in più occasioni: le Poste Italiane, che puntano a sbarcare in borsa entro fine anno, dovranno rappresentare il motore dell’innovazione e della digitalizzazione del Paese. In quest’ambito va letta la forte spinta data dal gruppo allo sviluppo in Italia del crowfunding.
Si tratta di un modello di finanziamento collettivo, che si è già rivelato vincente negli Usa, grazie al quale gli utenti di Internet possono contribuire al lancio di un’iniziativa o di un progetto innovativo con somme di denaro di varie entità, da pochi euro a migliaia di euro, ottenendo in cambio benefici. Poste Italiane ha deciso di far parte con decisione di questo mondo lanciando un proprio sito Internet (postepaycrowd.it) in cui si incrociano progetti e domande di sottoscrizione. Dall’avvio dell’iniziativa, alla fine dello scorso anno, sono stati presentati 42 progetti, con il 70% dei piani che ha raggiunto il bugdet prefissato e 4,8 milioni di transazioni registrate, come racconta a MF-Milano Finanza Marco Siracusano, direttore del BancoPosta. «Il crowdfunding, che si è rivelato un modello vincente negli Usa, rappresenta oggi lo strumento più efficace per raccogliere fondi attraverso la rete», spiega. Va poi considerato che in Italia una transazione internet su quattro avviene tramite le carte prepagate PostePay, arrivate a 13,5 milioni di clienti. «Forti di questo primato, abbiamo deciso di scegliere il modello del raward, che assegna un premio o un riconoscimento al sottoscrittore, mentre siamo rimasti fuori dal modello equity, in cui la contropartita dell’adesione è costituita da azioni della società».
Tra i progetti finanziati tramite il programma postepaycrowd di Poste Italiane c’è per esempio Cervellotik, una piattaforma di e-learning che permette l’incontro tra studenti in difficoltà e cervelloni laureati in grado di aiutarli. Ma anche Energy Switch, dispositivo che commuta la fonte di energia elettrica utilizzata da un’utenza domestica e consente di scegliere che dispositivi alimentare col fotovoltaico massimizzando l’autoconsumo senza reimmissione di energia nella rete. E anche per Poste, a ben vedere, i vantaggi non mancano, visto che la metà delle transazioni registrate dall’avvio del sito Postepaycrowd è avvenuta utilizzando proprio una carta prepagata del gruppo. Considerando che la donazione media è di 20 euro, in ballo ci sono già più di 80 milioni di euro di pagamenti. Ed è solo l’inizio. (riproduzione riservata)