di Anna Messia
Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha ribadito l’importanza della privatizzazione di Poste Italiane attraverso il suo approdo in Borsa entro l’anno. La dichiarazione è arrivata ieri, in una nota diffusa dal Tesoro subito dopo l’incontro a Roma tra il ministro e Poste, rappresentata dall’amministratore delegato Francesco Caio. Un incontro che ha di fatto segnato l’avvio del processo che porterà all’ipo del gruppo, probabilmente entro l’autunno. All’incontro hanno partecipato anche gli advisor finanziari e legali e i global coordinator dell’operazione: Intesa Sanpaolo, Merrill Lynch, Mediobanca, Citi e Unicredit. Il ministro era assistito dal direttore generale del Tesoro, Vincenzo La Via, e dal capo della segreteria tecnica, Fabrizio Pagani, e all’appuntamento erano presenti anche i manager di Poste Italiane, in particolare del business bancario, assicurativo e logistico. L’obiettivo dell’incontro era infatti cominciare a entrare nei dettagli del piano industriale 2015-2019 preparato da Caio, che prevede 30 miliardi di ricavi. «L’operazione costituisce una riforma strutturale che coinvolge i servizi postali e vede la progressiva trasformazione di Poste in una piattaforma chiave per lo sviluppo del Paese in termini di logistica, sistemi di pagamento e servizi assicurativi», hanno dichiarato dal ministero, e Padoan ha detto di voler seguire costantemente l’evoluzione, organizzando incontri periodici. Intanto oggi è attesa la diffusione in pubblica consultazione dei provvedimenti dell’Agcom sulla consegna a giorni alterni e sul repricing dei servizi postali. (riproduzione riservata)