di Anna Messia
È di nuovo record di raccolta per i promotori finanziari e i gestori. Ieri Fineco e Banca Generali hanno comunicato al mercato i risultati raggiunti nel primo trimestre dell’anno, che sono andati oltre ogni più rosea aspettativa. Marzo, con una raccolta totale di 437 milioni, è stato il mese migliore nella storia dell’istituto, che da inizio anno ha rastrellato 1,1 miliardi, con un incremento del 62% rispetto allo stesso periodo del 2014. Copione simile perFineco, la banca diretta multicanale del gruppo Unicredit, che nei primi tre mesi dell’anno ha registrato la sua migliore raccolta di sempre: 1,61 miliardi (+53%).
Ieri è stata lo volta anche di Banca Euromobiliare. L’istituto del gruppo Credem, specializzato nel private banking, ha approvato nei giorni scorsi i risultati 2014, mostrando un andamento particolarmente positivo della raccolta netta, pari a 797 milioni rispetto ai 99 milioni di fine 2013. Mentre l’utile netto è risultato pari a 5 milioni, in crescita del 18% rispetto ai 4,3 milioni del 2013, e il patrimonio complessivo ha raggiunto quota 8,9 miliardi, in aumento del 12,5% rispetto ai 7,9 miliardi dell’anno prima.
Insomma, il settore sta vivendo un momento d’oro che va avanti ormai da più di un anno. «Dopo esserci lasciati alle spalle un anno record siamo partiti con un trimestre in ulteriore accelerazione segnando nuovi picchi di raccolta», ha commentato Piermario Motta, numero uno di Banca Generali. «Il venir meno delle certezze del passato, come i rendimenti dei titoli governativi o del real estate, hanno accentuato il bisogno di consulenza».
Sul mercato c’è però chi comincia a interrogarsi sulle valutazioni in borsa delle società di risparmio gestito, consigliando prudenza. Per esempio, la società di analisi MainFirst spiega che a causa delle difficoltà del mercato immobiliare e dei bassi tassi d’interesse gli asset manager italiani hanno registrato influssi eccezionali con una conseguente crescita dei patrimoni in gestione. «Un trend che potrà continuare ancora per qualche trimestre», segnalano, facendo notare che i multipli di borsa delle società del settore hanno raggiunto livelli record e difficilmente cresceranno ancora. I titoli preferiti da MainFirst restano però Anima e Banca Generali, entrambe con un giudizio outperform. In particolare, Anima sarebbe interessante per il possibile coinvolgimento su molti dossier di merger & acquisition, da Aletti ad Arca, da Ubi-Pramerica a Poste Italiane. Operazioni che potrebbero essere l’occasione per Anima per firmare nuovi accordi di distribuzione e, secondo MainFirst, le munizioni della società ammonterebbero a 200 milioni di euro. Mentre Banca Generali, con un target price di 31 euro, è il titolo preferito nel settore per la rafforzata capacità di reclutamento di profili di esperienza, supportati da investimenti in Information Technology.
Ieri anche Goldman Sachs ha analizzato le società di risparmio gestito italiane. Secondo gli analisti della società americana, anche se le azioni sono cresciute molto da inizio anno, salendo in media del 45%, ci sono ancora spazi di crescita. «Ci aspettiamo un’ulteriore forza grazie ai venti favorevoli strutturali e ciclici e alle iniziative aziendali», si legge nel report di Goldman Sachs La banca d’affari consiglia l’acquisto di Azimut e di Anima («i nostri nomi preferiti») dopo aver alzato notevolmente i target price rispettivamente da 27,4 a 32,5 euro e da 5,85 a 8 euro, per azione. Anche nel caso di Banca Generali e di Mediolanum il target price è salito rispettivamente da 25,7 a 31,2 euro e da 7,05 a 8,20 euro, ma il giudizio è neutral. (riproduzione riservata)