L’Osservatorio sul credito al consumo di Prestiti.it e Facile.it ha rilevato un ridimensionamento delle cifre medie richieste pari al 15% in sei mesi, che riporta l’importo medio ai livelli di un anno fa (-1,1% rispetto alla rilevazione di aprile 2014). Oggi si richiedono quasi 11.000 euro, contro i 13.000 di ottobre 2014.
Lo studio, spiega una nota, è stato condotto analizzando circa 40 mila domande di prestito presentate nel periodo compreso tra ottobre 2014 e marzo 2015: il profilo del richiedente che emerge è quello di un uomo – lo è il 73% di tutto il campione esaminato – di 41 anni che vorrebbe ricevere quasi 11.000 euro, da restituire contando su uno stipendio di circa 1.500 euro mensili. Sono 65 le mensilità necessarie per concludere il rimborso, mentre erano 63 nella rilevazione di un anno fa.
Ciò che spinge le famiglie italiane a cercare di ottenere un prestito è il bisogno di avere del denaro da gestire in autonomia. Sono cresciute, infatti, le domande di liquidità: mentre un anno fa rappresentavano il 22,3% del totale, adesso la percentuale è salita al 28,84%. Tra le motivazioni a seguire troviamo l’acquisto di auto usate (18,21%) e la ristrutturazione di immobili che risulta però in calo, nonostante gli incentivi e i bonus offerti dallo Stato: le domande di questo tipo sono il 12,76% del totale, mentre erano il 15,4% un anno fa – segno che si sta riducendo l’impatto di queste politiche governative sulle scelte degli italiani. Si segnala, infine, la nuova crescita delle domande di prestito per consolidamento di altri debiti esistenti: sei mesi fa rappresentavano il 9,2% di tutte le motivazioni di prestito, adesso tornano ai livelli di un anno fa (14,07%). Il calo degli importi medi richiesti è abbastanza omogeneo su tutto il territorio nazionale, anche se spiccano alcune regioni che hanno visto una contrazione più forte rispetto a sei mesi fa: le somme richieste in Calabria sono scese del 29%, in Sardegna e Sicilia del 22%. In termini assoluti, gli importi più cospicui sono stati richiesti in Basilicata (12.200 euro il dato medio), Friuli Venezia Giulia e Umbria (11.700 euro per entrambe).