I Broker continueranno a svolgere un ruolo essenziale nel processo di crescita dell’industria assicurativa. Così ha risposto l’85% del campione di manager assicurativi intervistati dalla rivista inglese Intelligent Insurer, anche se una parte del campione ritiene che le novità tecnologiche potrebbero minacciare il ruolo dei broker in futuro.
Molti manager hanno confermato il ruolo pressochè insostituibile dei Broker, soprattutto per le loro funzioni di filtro tra acquirenti e fornitori del servizio nelle operazioni complesse.
“I rischi più grandi e complessi hanno bisogno di essere individuati, spiegati e gestiti. Nessuna figura professionale è più adatta dei Broker a svolgere queste funzioni. Inserire in organico risorse dalle competenze professionali simili a quelle dei Broker avrebbe per gli assicuratori dei costi proibitivi, decisamente superiori alle remunerazioni attualmente pagate agli intermediari” ha spiegato uno dei manager inglesi intervistati. Un altro ha aggiunto che “per i rischi più complessi le imprese hanno bisogno di consulenza indipendente”. Semmai, in questo caso ci sarebbe da chiedere se i Broker sono veramente indipendenti, ma a togliere ogni incertezza ci ha pensato uno dei manager intervistati ricordando “che se i Broker non fornissero del valore ai loro clienti sarebbero già stati spazzati via dal mercato”.
Tuttavia, non manca una percentuale di intervistati, pari al 15%, che ha avvertito come il mercato potrebbe anche adattarsi a vivere senza intermediari assicurativi, sostenendo che i clienti potrebbero essere indotti a fare a meno dei broker per via dei servizi e delle sempre nuove funzionalità messe a disposizione dalla tecnologia che potrebbero portare a una revisione dei processi di intermediazione.
Una posizione, quest’ultima, del tutto simile a quella manifestata da AIBA non più di due settimane fa durante il convegno nazionale dell’Associazione italiana dei broker si assicurazioni.
L’Associazione guidata da Carlo Marietti Andreani aveva infatti sottolineato come i siti internet e gli aggregatori abbiano abbattuto i costi di ricerca, esaurendo però il loro contributo nella fase di comparazione di prezzo, mentre ciò che crea valore al cliente è l’analisi di tutti gli altri fattori diversi dal prezzo (caratteristiche delle coperture quali massimali, franchigie, rivalse, esclusioni, …). Al fine di anticipare i prossimi sviluppi tecnologici, diventerà quindi ancora più decisivo l’investimento nella crescita professionale a fronte del più elevato livello di competenze richiesto dalla regolamentazione per accedere alla professione e per rimanervi. Infine, secondo AIBA le compagnie dovrebbero meglio apprezzare i vantaggi della distribuzione professionale, anche in termini di redditività e performance, mentre gli intermediari dovrebbero essere maggiormente coinvolti nei processi delle compagnie.