di Anna Messia
Il settore immobiliare è stato riportato in equilibrio. E anche la compagnia aerea Mistral Air, da sempre fonte di perdita per le Poste Italiane, è stata in parte raddrizzata, contenendo il rosso. Analizzando nel dettaglio il bilancio 2014 pubblicato dal gruppo guidato da Francesco Caio emergono però nuove aree che richiedono un intervento urgente del management.
E non si tratta della nota questione delle perdite che arrivano dal servizio di recapito. Come già annunciato dal gruppo, il calo dei volumi l’anno scorso ha portato in rosso per 504 milioni il risultato operativo dei servizi postali e commerciali, a dispetto dei 300 milioni di risultato positivo registrati nel 2013. Tanto che, nonostante la crescita dei servizi finanziari (con un risultato operativo di 766 milioni, +15,5%) e l’apporto sempre positivo di quelli assicurativi (415 milioni, +1%) il risultato operativo totale del gruppo nel 2014 si è dimezzato a 690 milioni e l’utile netto (anche a causa di penalizzazioni fiscali) è calato, come noto, a 212 milioni (contro 1 miliardo del 2013).
A sorpresa, una nuova fonte di perdita per il gruppo l’anno scorso è stata Posteshop. La società si occupa della commercializzazione di prodotti di largo consumo attraverso la rete di 220 punti vendita su tutto il territorio nazionale che operano all’interno dei principali uffici postali e che lavorano anche con l’e-commerce. Bene; l’anno scorso Posteshop ha registrato una perdita di 12,5 milioni dopo il pareggio del 2013. Non solo; proprio Posteshop è tra le società che Caio ha deciso di svalutare in bilancio, con un taglio di 4,9 milioni, che corrisponde all’intero valore della partecipata, detenuta al 100% Stessa sorte è toccata, come noto, alla partecipazione di 75 milioni detenuta da Poste in Alitalia Cai, interamente svalutata. Nuovi interventi sono stati necessari anche per Mistral Air, che nel 2014 ha perso ancora 2,5 milioni, seppur in recupero rispetto al rosso di 7,4 milioni dell’anno precedente. Il valore della compagnia aerea, pari 19,9 milioni, è stato interamente azzerato in bilancio nonostante l’iniezione di capitale per 9,9 milioni, necessari per coprire le perdite registrate da Mistral Air già a giugno scorso.
A richiedere però una manovra urgente sembra essere più di altri il settore del corriere espresso e dei pacchi. Caio in più occasioni ha ricordato che è proprio quello in comparto postale su cui puntare per gli anni a venire. «Ho trovato un’azienda più debole di quello che mi aspettavo sul versante della logistica, segmento in forte crescita», aveva detto l’amministratore delegato presentando il piano 2015-2019 messo a punto in vista dell’ipo, che dovrebbe portare la società a Piazza Affari entro quest’anno. «Con una quota dell’8% nel mercato dei pacchi, che è il settore in maggior crescita, c’è tanto da fare», aveva aggiunto.
In effetti, guardando i numeri del bilancio 2014, la spinta alla crescita impressa da Caio sembra aver iniziato a dare frutti. L’unico comparto che nel settore postale ha registrato uno sviluppo è stato infatti proprio quello del corriere espresso e dei pacchi, che l’anno scorso ha evidenziato ricavi in crescita del 13% da 123 a 140 milioni «grazie all’attenzione dell’azienda allo sviluppo dell’offerta in ambito e-commerce», si legge nel bilancio. Nel frattempo però Sda Express Courier, la società che nel gruppo Poste Italiane si occupa appunto di corriere espresso e consegna dei pacchi, ha visto crescere il rosso dai 20,4 milioni del 2013 ai 21,2 milioni del 2004. E in perdita è finita pure Italia Logistica, la società, controllata da Sda, che dispone della rete logistica e che ha chiuso il 2014 con un risultato in rosso per 5,4 milioni e un patrimonio netto negativo per 4,1 milioni. Caio a fine 2014 aveva deciso anche di sospendere il progetto per il lancio di un operatore virtuale mobile in Brasile e di liquidare la società avviata allo scopo, su cui però sempre l’anno scorso aveva investito ancora quasi 400 mila euro. (riproduzione riservata)